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ITALIAViolentata in ambulanza, studentessa denuncia il paramedico

03.02.22 - 16:45
Si era affidata alle cure dell'uomo perché aveva bevuto troppo e non si sentiva bene. Lui ne avrebbe approfittato
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Violentata in ambulanza, studentessa denuncia il paramedico
Si era affidata alle cure dell'uomo perché aveva bevuto troppo e non si sentiva bene. Lui ne avrebbe approfittato

BARI - Una studentessa ha denunciato un paramedico per averla sedata e violentata mentre si trovava in ambulanza a Bari. Il fatto risale alla notte di Halloween. La ragazza è stata prima aiutata dalla famiglia, poi dagli amici e infine da un centro anti-violenza, prima di recarsi in polizia e raccontare quanto accaduto.

«Si è approfittato di me che versavo in quelle condizioni, l’ho sentito ansimare, ho sentito il suo corpo sul mio». In lacrime la giovane ha ricostruito quanto accaduto nella notte tra il 31 ottobre e l'uno novembre. Era a una festa con un gruppo di amici, ma aveva bevuto troppo e si stava sentendo male. Perciò un'amica l'aveva accompagnata all'ambulanza, dove era di turno un paramedico di 36 anni.

Chiuse le porte del veicolo però, la ragazza racconta che l'uomo le ha versato «dieci gocce in bocca» e di essersi quindi assopita e che quando ha ripreso conoscenza l'uomo era steso su di lei. La studentessa sarebbe rimasta a bordo dell'ambulanza per due ore. Gli amici hanno confermato alla giudice per le indagini preliminari (gip), Rosa Caramia, che il paramedico non ha permesso loro di vederla o di parlarle per tutto quel tempo.

Il nome del paramedico non è nuovo alla polizia. Era già stato denunciato per stalking e per violenza sessuale ai danni di una minore. Come riporta il Corriere della Sera, ora si trova ai domiciliari. In un interrogatorio si è dichiarato innocente.

La gip spiega che «le dichiarazioni accusatorie della persona offesa sono di per sé attendibili, perché estremamente dettagliate e intrinsecamente coerenti». Inoltre, «ha fornito particolari anche in ordine alle precise circostanze di tempo e di luogo del fatto e alle persone che erano con lei prima e dopo la violenza subita».

E a proposito dell'indagato, «le modalità della condotta denotano l’incapacità di tenere a freno i propri turpi istinti, avendo dato sfogo ai suoi desideri sessuali abusando di una ragazza in stato d'incoscienza e affidata alle sue cure». Non si esclude che l'uomo possa reiterare il reato.

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