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ITALIASalvini aggredito in Toscana: gli strappano camicia e rosario

09.09.20 - 14:03
L'ex ministro dell'Interno italiano prima invita l'assalitrice a «vergognarsi» poi la perdona.
Keystone
Salvini mostra un rosario durante un comizio (foto d'archivio)
Salvini mostra un rosario durante un comizio (foto d'archivio)
Fonte Ats
Salvini aggredito in Toscana: gli strappano camicia e rosario
L'ex ministro dell'Interno italiano prima invita l'assalitrice a «vergognarsi» poi la perdona.

PONTASSIEVE - Matteo Salvini è stato aggredito a Pontassieve, vicino a Firenze, dove si trovava per la campagna elettorale delle regionali della Toscana. Ne dà notizia l'ex sottosegretario Guglielmo Picchi su twitter.

Salvini, twitta l'esponente della Lega, «aggredito a Pontassieve da una facinorosa militante antifascista che gli ha strappato camicia e rosario. I veri democratici».

Secondo una prima ricostruzione della questura, non si sarebbe trattato di un gesto programmato. In base a quanto emerso dai primi accertamenti, la donna che ha assalito Salvini si sarebbe trovata casualmente in mezzo ai sostenitori della Lega mentre tornava dal lavoro. A questo punto ne avrebbe approfittato per avvicinarsi al leader della Lega e afferrarlo per la camicia. L'assalitrice sarebbe una 20enne di origini congolesi «in evidente stato di alterazione psico-fisica», precisano le autorità come riporta Il Fatto Quotidiano.

L'episodio, spiega la polizia italiana, sarebbe del tutto sganciato dalla manifestazione di protesta contro Salvini che pure è in corso a Pontassieve, alla quale stanno partecipando alcune decine di antagonisti.

La prima reazione di Salvini - «Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare». Lo ha detto Matteo Salvini in una primissima reazione espressa durante il comizio a Pontassieve seguito all'aggressione. «La cosa bella che mi porto via da Pontassieve - ha aggiunto - non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto "Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè"».

Il leader della Lega a qualche ora dall'attacco: «Ti perdono» - Salvini è poi tornato a esprimersi sull'accaduto dopo qualche ora: «Sto bene, ero a Pontassieve dove ho incontrato tanta gente e anche una persona che, avendo idee che valgono poco, ha usato le mani, ha usato gli insulti, le minacce e addirittura le maledizioni. La signora è stata fermata, non provo rabbia ma tristezza, nella vita si può avere idee ma, la violenza non è mai la risposta. Alla persona che mi ha aggredito dico che mi dispiace per te, ma non porto rancore, ti perdono, capitolo chiuso, andiamo avanti», ha affermato in una diretta Facebook. «Non uso questo gesto, di cui avrei voluto fare a meno, per fare campagna elettorale - ha aggiunto -. Questo episodio non mi ha impaurito ma mi ha solo stupito in negativo. La Toscana non è questo, non è violenza, ma è inclusione, rispetto, confronto».

 

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