L'ombra del terrorismo da cinque anni sul Belgio
Quello di oggi è solo l'ultimo episodio legato alle attività degli jihadisti in Europa
BRUXELLES - Dal 2011, il Belgio, considerato ormai uno snodo cruciale delle attività degli jihadisti in Europa, ha conosciuto diversi eventi drammatici collegati al terrorismo. Eccone una cronologia a ritroso.
- 18 marzo 2016: Salah Abdeslam, presunta mente degli attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi, viene arrestato nel quartiere brussellese di Molenbeek, dopo una sparatoria.
- 21-26 novembre 2015: l'intera Bruxelles viene posta in stato di massima allerta per "minaccia seria ed imminente" di un attentato, poco dopo le stragi di Parigi. Scuole e trasporti pubblici vengono chiusi, l'esercito pattuglia le strade cittadine.
- 15 gennaio 2015: una cellula terroristica viene smantellata dalle forze di sicurezza a Verviers, nell'est del Paese. Due terroristi vengono uccisi nell'operazione, al termine della quale la polizia trova armi e materiali utili alla fabbricazione di esplosivi.
- 24 maggio 2014: Medhi Nemmouche spara ed uccide quattro persone al Museo ebraico di Bruxelles.
- 13 dicembre 2011: Nordine Amrani, 33 anni, apre il fuoco in strada a Liegi usando diverse armi: muoiono cinque persone, 125 restano ferite. Prima di allora, il Paese aveva conosciuto l'ultimo attentato nel 1981, quando un attacco dinamitardo aveva colpito una sinagoga ad Anversa, causando tre morti e una sessantina di feriti.




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