Israele: nasce nuova lingua, arriva l'arabraico
Vivendo in una società dove l'ebraico è comunque la lingua più diffusa, la minoranza araba ha acquisito alcuni termini di uso corrente, per inglobarli nel glossario arabo. In particolare, notano Mar'i e Rosenthal, il fenomeno è più sensibile nelle zone dove più frequenti sono i contatti fra le due comunità: ad esempio nei supermercati, negli ospedali, nelle farmacie, nei trasporti pubblici e nelle officine meccaniche.
Ormai non è più raro che conversazioni in arabo siano intercalate con espressioni tipicamente ebraiche come: 'Be-Seder' (va bene); 'Yofi' (ottimo); 'Kol ha-Cavod' (tanto di cappello). Perfino lo 'slang' militare israeliano è riuscito a far breccia nella minoranza araba: una ragazza particolarmente attraente è dunque una 'Pzazza' (bomba), e una persona molto esperta nel proprio ramo è un 'Totach' (cannone).
In realtà il fenomeno funziona nelle due direzioni e non pochi idiomi arabi sono ormai di uso corrente anche fra chi si esprime in ebraico. Fra queste: 'Yalla' (forza!); 'Ahla' (al meglio); 'Sababa' (grande goduria); 'Keif' (piacevole); 'Maafan' (repellente); 'Dawin' (vanitoso).




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