Gruppo di soldati a Netanyahu: «Accordo su ostaggi o deponiamo le armi»

In una lettera inviata anche al ministro della Difesa Yoav Gallant, i militari scrivono che «la linea rossa è stata superata»
TEL AVIV - Un gruppo di soldati israeliani ha minacciato di interrompere il servizio militare se il governo del Paese non cercherà un accordo per il rilascio degli ostaggi.
In una lettera indirizzata al primo ministro Benjamin Netanyahu e al ministro della Difesa Yoav Gallant, ripresa dai media israeliani, 130 soldati hanno affermato che «continuare la guerra a Gaza non solo ritarda il ritorno degli ostaggi, ma mette anche in pericolo le loro vite».
«Se il governo non cambia immediatamente rotta e non si adopera per raggiungere un accordo per riportare a casa gli ostaggi, non saremo in grado di continuare a prestare servizio. Per alcuni di noi la linea rossa è già stata superata, per altri si avvicina rapidamente il giorno in cui, con il cuore spezzato, smetteremo di presentarci in servizio».
Il gruppo comprende sia soldati di riserva che soldati regolari, alcuni dei quali hanno prestato servizio a Gaza e al confine settentrionale di Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre dell'anno scorso.




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