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COREA DEL NORDKim e l'atomica: può colpire per primo?

09.09.22 - 21:32
Ecco il contenuto e il significato di una nuova legge introdotta in Corea del Nord
keystone-sda.ch
Fonte ats ans
Kim e l'atomica: può colpire per primo?
Ecco il contenuto e il significato di una nuova legge introdotta in Corea del Nord

PYONGYANG - La Corea del Nord non negozierà più con nessuno il possesso delle sue armi atomiche e, anzi, si riserva di usarle per sferrare il primo colpo, se si sentirà in pericolo: l'ultimo colpo di testa del leader Kim Jong-un, una legge ad hoc, taglia tutti gli ormeggi diplomatici e lancia l'inavvicinabile regime asiatico alla deriva con lo status di potenza nucleare «irreversibile».

La nuova legge di Pyngyang, annunciata poche ore prima del 74/mo anniversario della fondazione della Repubblica democratica popolare, che cade il 9 settembre, dall'agenzia nordcoreana Kcna, si innesta al culmine di crescenti tensioni con Seul, accusata di aver malignamente introdotto il Covid sul suo territorio, e con gli Stati Uniti. E dopo una serie sempre più serrata di test balistici dall'inizio dell'anno andati di pari passo con l'insistente invito di Seul a trattare.

In base alla legge, la Corea del Nord potrà lanciare un attacco «preventivo» con testate nucleari «automaticamente» e «in modo immediato, per distruggere forze ostili», con l'inquietante precisazione che le «forze ostili» potrebbero essere messe nel mirino tanto se sferrano un attacco nucleare quanto uno convenzionale «contro la leadership dello stato e/o l'organizzazione di comando delle forze nucleari» nordcoreane. Cioè, teoricamente, Pyongyang dichiara il proprio diritto a lanciare missili nucleari contro il nemico anche se questo puntasse, con armi e azioni convenzionali, a neutralizzare la sua capacità di attacco nucleare o il vertice del potere.

«Lo status del nostro Paese come potenza dotata di arsenale nucleare è irreversibile», cioè non negoziabile, ha dichiarato lo stesso Kim, citato dall'agenzia di stampa nord coreana Kcna (Korean Central News Agency).

Il leader, puntando il dito contro gli Stati Uniti come primo Paese a possedere e ad avere utilizzato bombe atomiche in guerra, ha detto che l'arsenale nordcoreano costituisce «un deterrente e un'arma definitiva», sviluppata «per eliminare la guerra nucleare e proteggere la dignità e la sicurezza» del suo Paese. Anche perché, ha rimarcato Kim, lo scopo recondito degli Usa nei suoi sforzi di "denuclearizzare" la Corea è il «crollo» del regime socialista nordcoreano. Le sanzioni fanno parte di questo piano ma, secondo Kim, non fanno che rafforzare la determinazione di Pyongyang di sviluppare le sue armi strategiche.

I negoziati con Washington per la denuclearizzazione sono rimasti appesi al 2019, con gli incontri fra Kim e l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Non è mai stato chiarito a cosa Pyongyang avrebbe dovuto rinunciare in cambio di una levata o di un alleggerimento delle sanzioni. Ma Kim oggi ha tagliato la testa al toro: «È assolutamente fuori discussione che noi rinunciamo per primi alle nostre armi nucleari, come non esiste alcuna denuclearizzazione e nessun negoziato su questo», ha dichiarato il leader al parlamento nordcoreano.

Con Kim si è subito congratulato il presidente russo, Vladimir Putin, con il pretesto della festa nazionale nordcoreana, con un'aperta dichiarazione di amicizia, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in tono sobrio chiede che ci si sieda di nuovo a un tavolo, perché «aumentare il ruolo e il significato delle armi nucleari è contrario ai decenni di sforzi della comunità internazionale per ridurre ed eliminare i rischi atomici».

Invito fuori tempo, perché da oggi, la Corea del Nord aspira al novero delle potenze nucleari del mondo, per sempre.

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