Fingersi disabili per evitare le code, le istruzioni della truffa su TikTok

Il social network fornisce tutti i passaggi su come imbrogliare i servizi degli scali europei. Heathrow lancia l’allarme
«Ci sono vere e proprie guide diventate virali sul web» ammette preoccupato l’amministratore delegato dell'aeroporto londinese.
LONDRA - Fingersi disabile per suscitare compassione e ottenere così dei privilegi. Non è la scena del film “Benvenuti al Sud” quando il protagonista, interpretato da Claudio Bisio, utilizza una sedia a rotelle per ottenere una posizione ambita a Milano. È quanto sta succedendo negli aeroporti inglese, dove il fenomeno è scoppiato grazie alla piattaforma social TikTok.
Il ruolo di TikTok - Il caos che ha colpito gli scali di tutta l’Europa durante l’estate continua a creare molti disagi e ritardi ai passeggeri. Voli cancellati all’ultimo momento e lunghe code chilometriche ai check-in. Non tutti i turisti però accettano di aspettare pazientemente il loro turno. Alcuni furbi cercano infatti di evitare le attese fingendosi disabili. Una pratica che ha registrato un aumento addirittura del 20% nello scalo di Birmingham. Le autorità sono allarmate e puntano il dito contro TikTok. Secondo John Holland-Kaye, amministratore delegato dell'aeroporto londinese di Heathrow, la nuova moda si è diffusa proprio grazie ai video sui social: «Ci sono vere e proprie guide su come imbrogliare».
Dopo la pandemia - Il problema è serio aggiunge l'amministratore delegato dello scalo. Oltre all’aspetto etico, il rischio è di sottrarre il personale addetto ai disabili a chi ne ha davvero bisogno: «Il numero di addetti alla clientela è lo stesso di prima della pandemia, ma la richiesta di assistenza è incredibilmente aumentata. Questo ha portato di conseguenza a un ulteriore incremento nei tempi di attesa».
Normalmente le richieste di assistenza vengono inoltrate all’aeroporto in anticipo. Holland-Kaye ha però ammesso che durante gli ultimi mesi molte domande sono giunte all’ultimo momento, rendendo le procedure ancora più difficili da gestire. Queste tempistiche alimentano i sospetti che all’origine delle richieste non ci sia una vera necessità, ma soltanto la volontà di saltare la fila al check-in oppure al controllo passaporti. Una pratica poco etica alimentata da TikTok grazie ai video che sono diventati velocemente virali nel web.




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