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I bambini migranti in gabbia c'erano anche sotto Obama

Diversi media americani hanno riproposto foto del 2014. Lo ha fatto anche un ex collaboratore dell'ex presidente, a sproposito
Keystone
I bambini migranti in gabbia c'erano anche sotto Obama
Diversi media americani hanno riproposto foto del 2014. Lo ha fatto anche un ex collaboratore dell'ex presidente, a sproposito
WASHINGTON - Separare i bambini migranti dai genitori che hanno attraversato illegalmente il confine e tenerli nelle gabbie non è una novità dell'era di Donald Trump. Dopo la bufera scoppiata contro la politica di tolleranza zero del pr...

WASHINGTON - Separare i bambini migranti dai genitori che hanno attraversato illegalmente il confine e tenerli nelle gabbie non è una novità dell'era di Donald Trump. Dopo la bufera scoppiata contro la politica di tolleranza zero del presidente americano sull'immigrazione, diversi media americani hanno riproposto foto del 2014, durante il secondo mandato dell'ex inquilino della Casa Bianca Barack Obama, che mostrano bambini migranti separati dai genitori e detenuti in gabbie praticamente identiche a quelle le cui immagini sono state diffuse in questi giorni.

Ad esempio, c'è uno scatto del 18 giugno 2014 (durante il secondo mandato di Obama) nel Nogales Placement Center di Nogales, in Arizona, in cui due bambine dormono su materassi all'interno di una gabbia costruita con recinzioni metalliche. Proprio come quelle che hanno scatenato lo sdegno del mondo intero.

A maggio, l'ex collaboratore di Obama, Jon Favreau, ha twittato la foto di due bambine su dei materassi, condannando la politica dell'amministrazione Trump. Poi però si è scoperto che la foto risaliva al 2014, una gaffe imbarazzante che ha costretto Favreau a cancellare il tweet e affermare che la "sfida del governo Obama è stata quella di riunire i minori non accompagnati al confine con la famiglia o uno sponsor sicuro".

Proteste anti-Trump a New York - Centinaia di manifestanti si sono radunati all'aeroporto La Guardia a New York per l'arrivo di alcuni bambini separati dai loro genitori entrati illegalmente nel paese. Protestano contro la politica di tolleranza zero di Trump e vogliono dare il loro sostegno ai piccoli che saranno trasferiti in centri di accoglienza in città e nelle zone limitrofe.

Sotto pesanti critiche, il presidente degli Stati Uniti ha firmato ieri un ordine esecutivo che vieta di separare le famiglie, non e' pero' chiaro il destino dei bambini che già sono stati separati dai genitori. Alcuni dei manifestanti a New York si chiedono perché i bambini continuano ad arrivare e perché i trasferimenti avvengano di notte. Una struttura di Manhattan ne ospita attualmente circa 350.

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