SAN FRANCISCO - Per identificare una persona, che si tratti di un'indagine di polizia o una ricerca archeologica, ci sarà presto un altro test, forse anche più affidabile di quello del DNA: sarà quello fatto sulle proteine dei capelli, meno soggette a degradarsi e perciò più stabili.
Lo hanno verificato i ricercatori guidati da Glendon Parker, del Lawrence Livermore National Laboratory, grazie a un nuovo metodo descritto sulla rivista Plos One.
Il DNA è unico per ogni individuo, ma i processi chimici e ambientali possono danneggiarlo nel tempo, limitandone l'utilizzo. Le proteine invece sono più stabili e possono subire delle variazioni uniche per ogni individuo.
I ricercatori hanno esaminato i campioni di capelli di sei persone, vecchi fino a 250 anni, per dimostrarne la resistenza, insieme ai capelli di 76 persone ancora vive, discendenti di americani europei e africani. In questo modo hanno potuto identificare 185 marcatori di proteine dei capelli, che secondo gli studiosi dovrebbero bastare a distinguere una persona dalle altre.
I ricercatori sperano di arrivare a individuare un gruppo di un centinaio di proteine, sufficienti a identificare un individuo dal resto della popolazione mondiale, usando un singolo capello.
''Questo metodo può rappresentare una svolta per le indagini della polizia scientifica - commenta Brad Hart, coautore dello studio - e anche se abbiamo compiuto molti progressi, ci sono ancora altri passi da fare prima che questa tecnica raggiunga il suo pieno potenziale''.