Dal Mondo
COMO: Il Procuratore Lo Gatto va in pensione
Il Procuratore Capo di Como il 7 ottobre compie 72 anni e dirà addio alla Toga
COMO: Il Procuratore Lo Gatto va in pensione
Il Procuratore Capo di Como il 7 ottobre compie 72 anni e dirà addio alla Toga
COMO -
Solo una manciata di giorni poi quello che da una parte rappresenta l’ambito traguardo della pensione, dall’altro il malinconico addio alla Toga. Il prossimo 7 ottobre il Procuratore Capo di Como Giovanni Lo Gatto compirà 72 anni e dal g...
COMO -Solo una manciata di giorni poi quello che da una parte rappresenta l’ambito traguardo della pensione, dall’altro il malinconico addio alla Toga. Il prossimo 7 ottobre il Procuratore Capo di Como Giovanni Lo Gatto compirà 72 anni e dal giorno dopo l’attività professionale farà solo parte del bagaglio dei ricordi. E di ricordi da mettere in quella valigia ce ne sono moltissimi da quel 25 luglio del ’55 quando, giovanissimo, entrò in Magistratura percorrendo il lungo cammino della carriera che lo ha portato a conoscere i Palagiustizia di Brescia, Cremona e Castiglione delle Stiviere, Como, Busto Arsizio (dove per quattro anni, dall’87 al ’90 è stato Procuratore Capo), infine ancora Como. una carriera lunga maturata in anni difficili per l’Italia ma, soprattutto, per le zone di confine del comasco. Anni caratterizzati dal contrabbando di sigarette, dai sequestri di persona, dai traffici illeciti di valuta per finanziare il terrorismo. E ancora di armi e droga. 46 anni nel corso dei quali Lo Gatto può davvero dire di “averne viste di tutti i colori”, comprese le inchieste lariane sulla corruzione. All’epoca di rapine e di omicidi se ne contavano ben pochi e, da Sostituto con i colleghi Mario Del Franco e Giuseppe Circolo (entrambi deceduti da qualche anno, ormai) c’era una sorta di corsa per potersi aggiudicare il fascicolo d’inchiesta. Oggi potremmo dire che accade quasi il contrario. Certamente il contrabbando, il reato più diffuso negli Anni ’60-’70, aveva radici diverse e ben lontane dagli artigli della criminalità organizzata. Poi il salto di qualità in anni più recenti con gli stessi contrabbandieri entrati “alla grande” nei traffici di valuta, argento, droga. Ed è lo stesso Procuratore a sottolineare che non a caso proprio zone come quelle del Comasco, del Lecchese, del Varesotto con la loro vicinanza al confine erano diventate terra di conquista per i clan della ‘ndrangheta, in gran parte riconducibili al boss Franco Coco Trovato che teneva il suo quartier generale a Lecco e circondario. Una delle pagine più nere della storia giudiziaria conosciute da Lo Gatto resta, comunque, quella legata ai sequestri di persona tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio del decennio successivo quando l’attuale provincia di Lecco ancora non esisteva e apparteneva a quella di Como. Rapimenti di grande scalpore, alcuni rimasti irrisolti, altri con ostaggi mai più tornati a casa: Sella e Stucchi a Lecco, Cristina Mazzotti a Eupilio (trovata priva di vita il 1* settembre del ’75 nella discarica di Gerenzano), Gaby Kiss Mearth, Fiocchi. Tanto per citare qualche caso. Anni, quelli, in cui anche la città di Como venne toccata dal terrorismo con una lotta pagata a caro prezzo la notte in cui il poliziotto Luigi Carluccio morì cercando di disinnescare in viale Lecco un potente ordigno che lo dilaniò. Di questo episodio Lo Gatto conserva l’amarezza di non essere riuscito a dare un nome e un volto a chi piazzò quella bomba. E mentre Lo Gatto si appresta a far le valige, in Procura già è iniziato il balletto sui possibili successori. Fra i nomi spesi anche quello dell’ex Pretore e ora Giudice del Lavoro, Beniamino Fargnoli che però con sorriso alle labbra non nasconde lo stupore che “Ci sono colleghi con una grande esperienza ben superiore alla mia”, dice.
di Bob Decker
NOTIZIE PIÙ LETTE
ULTIME NOTIZIE DAL MONDO




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!