COMO: Nello schianto di Tavernola muore il pilota Matteo Campana

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Si chiamava Matteo Campana. Aveva solo 26 anni. Abitava a Cernobbio. Con la sua moto si è schiantato contro una bisarca ed è morto praticamente sul colpo. Si è spenta così questa mattina poco prima del mezzogiorno la vita del giovane pilota professionista di moto. Uno di quelli che sulle due ruote ci sanno andare, insomma. Una esperienza che non gli è valsa a nulla. Il gravissimo schianto avvenuto, lo abbiamo accennato nei precedenti lanci, in via Asiago a due passi dal Centro commerciale “Lario Center-Bennet” a Tavernola e secondo quanto hanno ricostruito i Carabinieri giunti sul posto per i mesti rilievi di rito, Matteo Campana stava giungendo dall’autostrada dei Laghi in sella alla sua Suzuki 1300 quando per cause da accertare si è schiantato contro una bisarca, uno di quei automezzi adibiti al trasporto di auto che stava per immettersi da una stradina laterale su via Asiago. Un impatto violento che non gli ha lasciato scampo alcuno: il giovane è rimasto incastrato sotto il pesante mezzo ed è stato estratto dai Vigili del Fuoco. Inutili i tempestivi soccorsi portati dall’èquipe medica del 118. Matteo Campana era particolarmente conosciuto non solo in città proprio per la sua grande passione per il motociclismo che lo aveva portato ad ottenere diversi successi apprezzabili e ad essere considerato un pupillo del campione di categoria 500 Marco Lucchinelli, a sua volta iridato negli Anni ’80. Soltanto un mese fa aveva debuttato al Campionato del Mondo di Superbike in Germania su una Ducati e ottenendo un buon risultato. Una settimana fa, invece, la sua ultima gara a Misano Adriatico concludendo la gara al 23esimo posto. Matteo Campana, che lascia oltre ai genitori anche il fratello Davide, anche lui corridore, ma di auto, aveva iniziato la sua carriera con il cross e solo un paio di anni fa aveva cominciato le gare su pista proprio su input dell’amico e team manager Lucchinelli.