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COMO: Esplosione di Rovellasca, inchiesta chiusa
Tre gli indagati: Il Sindaco, l'Assessore ai Lavori Pubblici e un Tecnico comunale
COMO: Esplosione di Rovellasca, inchiesta chiusa
Tre gli indagati: Il Sindaco, l'Assessore ai Lavori Pubblici e un Tecnico comunale
ROVELLASCA.
La Procura di Como ha chiuso il fascicolo di inchiesta sull’esplosione che la mattina del 3 marzo scorso semi distrusse una villetta di via Parini a Rovellasca con il ferimento grave di una donna che stava preparando la colazione ai fa...
ROVELLASCA.
La Procura di Como ha chiuso il fascicolo di inchiesta sull’esplosione che la mattina del 3 marzo scorso semi distrusse una villetta di via Parini a Rovellasca con il ferimento grave di una donna che stava preparando la colazione ai famigliari ancora a letto. E sotto accusa i tecnici incaricati dal Sostituto Procuratore Silvia Perrucci ci mettono senza esitazione il fatto che il gas metano che passava in quei momenti attraverso le tubature comunali era scarsamente odorizzato. Il prodotto, cioè, che viene immesso nelle condotte proprio per segnalare la presenza di una fuga di gas non era sufficiente. La quantità era stata ridotta a quanto pare per placare le proteste della gente del posto che si lamentava per il forte odore che si avvertiva da qualche giorno. Ma l’aver ridotto la quantità di questo odorizzante rappresenterebbe per il Magistrato Inquirente una colpa gravissima con violazione delle Leggi in materia. In questi giorni il Sostituto ha chiuso definitivamente il fascicolo di inchiesta inviando l’avviso preliminare a tre indagati. I loro nomi li avevamo anticipati il sette giugno scorso: il Sindaco di Rovellasca Francesco Cattaneo, l’Assessore ai Lavori Pubblici Gianni Carugati e il Tecnico del Comune Angelo Silvano Castelnuovo, preposto al funzionamento e al controllo sulla distribuzione del gas metano in paese. Per tutti le accuse variano da disastro colposo a lesione gravi colpose. Escono, invece, dalla scena giudiziaria con l’archiviazione della loro posizione il titolare dell’impresa e i tecnici che hanno effettuato i lavori di manutenzione della rete del gas. Secondo la perizia redatta dal consulente della Procura, l’ingegner Massimo Bardizza del Politecnico di Milano, che sembra far togliere ogni responsabilità all'azienda incaricata della manutenzione della rete di distribuzione del gas, la percentuale di odorizzazione nella zona in cui è avvenuta l'esplosione era pari al 2% del volume contro il limite minimo fissato all’8%. Il gas alle 6.40 di quella mattina avrebbe saturato l'alloggio della famiglia Ciliberti, padre, madre e due figlie piccole. La peggio era toccata ad Anna Maria Candiloro che, alzatasi per preparare la colazione ai famigliari, era rimasta gravemente ustionata. Alla donna era bastato accendere la luce perché accadesse il finimondo. Se il gas metano fosse stato odorizzato Anna Maria Candiloro, secondo l'ipotesi accusatoria della Dottoressa Perrucci, si sarebbe accorta del guasto e forse si sarebbe evitato l'incidente. L’Udienza Preliminare si terrà probabilmente ad inizio autunno.
di Bob Decker
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