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SONDRIO: Lancio dei sassi, il gioco dello scaricabarile

E forse oggi la decisione del G.I.P. sulla richiesta di arresti domiciliari
SONDRIO: Lancio dei sassi, il gioco dello scaricabarile
E forse oggi la decisione del G.I.P. sulla richiesta di arresti domiciliari
SONDRIO. Due vite bruciate dall’idiozia: Roberto Mainetti, 30 anni, Matteo Bertolini, disoccupato 23enne, i due giovani di Colorina in carcere per il lancio maledetto di sassi in una notte di terrore trascorsa dentro e fuori dai bar ad ubriacarsi ...
SONDRIO.

Due vite bruciate dall’idiozia: Roberto Mainetti, 30 anni, Matteo Bertolini, disoccupato 23enne, i due giovani di Colorina in carcere per il lancio maledetto di sassi in una notte di terrore trascorsa dentro e fuori dai bar ad ubriacarsi e forse anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti anche se il difensore del più giovane di ceche quella notte non ne aveva fatto uso pur ammettendo che il suo assistito “ha grossi problemi di dipendenza” e che “da tempo è in cura al Sert di Sondrio”. In queste ore si attende, intanto la decisione, che potrebbe arrivare già entro la serata di oggi, del Giudice dell’Indagine Preliminare Davide Della Pona, sulla richiesta di concessione degli arresti domiciliari di entrambi. E se appare scontata la conferma della misura detentiva in carcere (anche per il clamore a livello nazionale suscitato dalla vicenda) altrettanto scontato appare l’accoglimento di perizia psichiatrica, un passo utile agli avvocato Giuseppe Mainetti e Maurizio Carrara per “contenere” i danni e ottenere pene meno pesanti per i propri assistiti facendoli passare per seminfermi di mente. Allo stato attuale certamente, idioti delinquenti consapevoli di quello che facevano. Ora dopo l’ampia confessione di entrambi resta da capire chi materialmente ha lanciato il sasso finito sull’Audi di Andrea Bassi: Bertolini al Giudice ha detto che “io passavo a Roberto i sassi e lui con una mano guidava con l’altra li lanciava”. Ma a quanto pare Mainetti, pur confermando questa versione avrebbe o tenderebbe a scaricare la responsabilità di quel particolare lancio all’amico. Ma difficile sarà per i difensori far credere che sabato netto, pur invasi dai fumi degli alcolici non sapessero quello che stavano facendo: si erano resi conto benissimo dal tremendo epilogo di quello che hanno definito un gioco, un passatempo, tanto che dopo il fattaccio e dopo essere fuggiti sono tornati sul posto e come nulla fosse si sono pure fermati a chiedere ai poliziotti cosa fosse accaduto. E qui si sono fregati con le loro mani.

di Bob Decker

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