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VARESE: Storia di un uomo che ha rovinato la sua esistenza per difendere i figli da un gruppo energumeni con licenza di picchiare a sangue anche un minorenne
Da trentanni nel Varesotto é stimato da tutti.
VARESE: Storia di un uomo che ha rovinato la sua esistenza per difendere i figli da un gruppo energumeni con licenza di picchiare a sangue anche un minorenne
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FERNO.
Storia di un padre che ha rovinato la cita per proteggere i figli.
È quella di Salvatore Greco, il ristoratore 43enne che ieri notte ha ucciso a colpi di pistola de buttafuori della discoteca “Nautilus” di Cardano al Campo, ferendone g...
FERNO.
Storia di un padre che ha rovinato la cita per proteggere i figli.È quella di Salvatore Greco, il ristoratore 43enne che ieri notte ha ucciso a colpi di pistola de buttafuori della discoteca “Nautilus” di Cardano al Campo, ferendone gravemente un terzo che ora si trova all’ospedale di Gallarate con un proiettile conficcatosi vicino ad un polmone e che ha sfiorato anche la vena aorta. Salvatore a Ferno lo conoscono tutti e tutti concordi nel definirlo un cittadino laborioso e che quello che possiede lo ha conquistato con il sudore della propria fronte. Un uomo sempre pronto a mettersi in gioco per aiutare il prossimo.In paese tutti lo sanno: si è sempre prodigato per lo sviluppo degli ambienti sportivi locali. Lo stimano tutti anche se ammettono la gravità del suo gesto di ieri notte.Proprietario della pizzeria “Tre Stelle”, è padre di tre figli: Gaetano di 19 anni, Giuseppe di 15 e Manuela di 14.Ed è per proteggere dalle botte dei buttafuori il più giovane dei due maschi che ha perso la testa e fatto fuoco contro persone che proprio sante non erano, visti e considerati i precedenti penali e le recenti sentenze di condanna nei confronti di Vittorio Torresin, ex giocatore di football americano (uno degli sport più violenti) di giorno magazziniere, di notte addetto alla sicurezza del “Nautilus”. Ma Salvatore Greco è anche uno dei dirigenti della squadra di calcio di Ferno ed è un uomo che ha sempre amato stare con i giovani, capire i loro problemi dando nel contempo adeguata educazione ai figli. Un uomo dai mille aspetti umani.Tempo fa si era anche reso protagonista di una raccolta fondi da destinare ad una ragazzina malata che doveva essere sottoposta ad importanti cure all’estero.La sua è una famiglia molto unita ed è arrivata nel Varesotto una trentina di anni fa dalla Calabria.Salvatore è nato in una famiglia numerosa: erano in 11 e due dei suoi nove fratelli sono pure titolari di pizzerie a Verghera di Samarate e a Lonate Pozzolo.Dipingerlo come un criminale è fuorviante, soprattutto se quest’accusa arriva da una di quelle persone che ha passato la sua vita a fare il buttafuori, categoria composta prevalentemente da gente violenta con precedenti penali per risse e lesioni.Ma quando, ci si chiede, ci sarà un intervento istituzionale per porre fine ad una illegalità che si consuma tutte le notti nelle discoteche?Troppo spesso questi “tutori” dell’ordine menano le mani, massacrano di botte i ragazzi forse un pò troppo esuberanti.Ricordiamo un altro gravissimo episodio consumatosi qualche anno fa nel Lecchese in un pub di Osnago: in quell’occasione i buttafuori pestarono a sangue tre giovani che dopo aver consumato birra non avevano denaro sufficiente per pagare: mancavano diecimila lire. I tre vennero sbattuti fuori e massacrati di botte. Uno di loro andò a casa prese una pistola, tornò al pub e sparò contro uno dei suoi aggressori colpendolo alla testa. Solo per miracolo si salvò.Ma altri recenti episodi hanno coinvolto questa categoria di teste calde. Ne ricordiamo due: entrambi in Ticino e con protagonista il comasco Gianni Cuppolillo. Nel primo caso aveva spedito all’ospedale un gruppetto di ragazzi che aveva pagato una prostituta che lavorava per conto di una discoteca con soldi falsi. Qualche mese dopo si rese protagonista di una rissa di massa nel corso della quale per poco non ci scappò il morto. In entrambi i casi ha subìto pesanti condanne ma continua a fare il buttafuori e forse anche a picchiare, se si presenta l’occasione.
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