Cerca e trova immobili
Dal Mondo

Pena morte: Usa; legale chiede riapertura caso Barnabei

Pena morte: Usa; legale chiede riapertura caso Barnabei
NEW YORK - La riapertura del caso giudiziario di Derek Rocco Barnabei è stata chiesta formalmente al governatore della Virginia, Mark Warner. L'iniziativa è stata presa dall'avvocato Seth Tucker, il legale di Washington che nel 2000 tentò inu...

NEW YORK - La riapertura del caso giudiziario di Derek Rocco Barnabei è stata chiesta formalmente al governatore della Virginia, Mark Warner. L'iniziativa è stata presa dall'avvocato Seth Tucker, il legale di Washington che nel 2000 tentò inutilmente fino all'ultimo di bloccare l'esecuzione dell'italo-americano, condannato per l'omicidio di una studentessa universitaria.

Tucker e alcuni esponenti della comunità italoamericana che all'epoca si batterono per Barnabei, hanno preso l'iniziativa dopo che il governatore Warner ha annunciato di voler rivedere le modalità con cui in quel periodo il suo predecessore, Jim Gilmore, gestì i casi di pena di morte nei quali erano decisive le prove del Dna. Una commissione d'inchiesta nominata da Warner ha trovato errori e gravi lacune in una serie di casi, a partire da quello di Earl Washington, un ritardato mentale condannato a morte che fu scagionato da nuovi test del Dna proprio nel periodo (settembre 2000) in cui arrivava all'epilogo la vicenda di Barnabei.

"Chiedo al suo ufficio - ha scritto l'avvocato Tucker al governatore Warner - di ordinare una revisione indipendente in tre parti del caso Barnabei, per le gravi irregolarità che hanno contaminato le procedure in quella vicenda e che hanno lasciato un'ombra sia sul caso, sia sul sistema giudiziario della Virginia".

Il primo dei tre aspetti su cui l'avvocato di Barnabei chiede di intervenire è un'indagine sulla Virginia Division of Forensic Science, il laboratorio di medicina legale che gestì gli esami del Dna sulla base dei quali fu decisa l'esecuzione.

Il laboratorio è finito al centro della critiche della commissione di esperti per il caso Washington, che hanno preso di mira in particolare l'analista Jeffrey Ban, lo stesso che gestì la vicenda Barnabei a distanza di pochi giorni (le analisi nel caso Washington avvennero l'8 settembre 2000, quelle per l'italoamericano l'11 settembre, tre giorni prima della sua esecuzione). Tucker chiede tra l'altro di valutare il ruolo avuto da Gilmore: "Come nel caso Washington - ha scritto il legale - le pressioni politiche sugli addetti alle analisi furono enormi". Per Tucker, "c'è ogni motivo per sospettare che i problemi che hanno segnato il caso Washington fossero presenti anche in quello di Barnabei".

Il legale chiede inoltre di indagare sulla misteriosa scomparsa e poi ricomparsa, pochi giorni prima dell'iniezione letale per Barnabei, di alcune fonti di prova (resti delle unghie della vittima) e che vengano sottoposti a test altri reperti biologici su cui non sono mai avvenute le analisi del Dna.

L'italoamericano si è sempre dichiarato innocente, fino all'ultimo, per la morte di Sarah Wisnosky, una ragazza con la quale aveva una relazione. Il comitato che ha appoggiato la famiglia Barnabei negli scorsi anni continua a seguire la vicenda e a pubblicarne aggiornamenti sul sito www.barnabei.com .

ATS
🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE