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Scacchi: Bobby Fischer contro Usa ed ebrei

Scacchi: Bobby Fischer contro Usa ed ebrei
REYKJAVIK - L'ex campione del mondo di scacchi Bobby Fischer ha cominciato la sua nuova vita di cittadino islandese con dichiarazioni antisemite e critiche virulente contro il suo paese d'origine: gli Stati Uniti, che hanno spiccato un mandato d...

REYKJAVIK - L'ex campione del mondo di scacchi Bobby Fischer ha cominciato la sua nuova vita di cittadino islandese con dichiarazioni antisemite e critiche virulente contro il suo paese d'origine: gli Stati Uniti, che hanno spiccato un mandato d'arresto federale contro di lui.

"Gli Stati Uniti controllati dagli ebrei sono il male. Parlano dell'asse del male. Ma che dire degli alleati del male? Che dire degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, del Giappone, dell'Australia, ecc.? Sono loro che fanno il male", ha dichiarato ai giornalisti Bobby Fischer, che aveva già suscitato vive critiche per analoghe dichiarazioni fatte nel passato.

Fischer, 62 anni, che ha passato gli ultimi nove mesi in detenzione in Giappone con la minaccia di essere estradato verso gli Usa dove rischiava fino a dieci anni di prigione, ha ottenuto all'inizio della settimana la nazionalità islandese. Era divenuto una celebrità in Islanda dopo aver rotto l'egemonia sovietica nel mondo degli scacchi vincendo, nel 1972, 'l'incontro del secolo' contro il russo Boris Spassky, e dando contemporaneamente celebrità al piccolo paese vicino al Circolo polare artico.

Gli Stati Uniti non hanno mai perdonato a Fischer di aver violato nel 1992 l'embargo economico imposto a Belgrado, andando a disputare per tre milioni di dollari la rivincita con Spassky in Montenegro. Per questo atto di sfida, Fischer rischia fino a dieci anni di reclusione nel suo paese d'origine.

ATS
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