La retromarcia di Toyota sulle Olimpiadi

Fa clamore la decisione di non mandare in onda gli spot tv legati ai Giochi. C'entra l'immagine del colosso dell'auto
Fa clamore la decisione di non mandare in onda gli spot tv legati ai Giochi. C'entra l'immagine del colosso dell'auto
TOKYO - Toyota ha deciso di non mandare in onda gli spot televisivi legati alle Olimpiadi di Tokyo.
Una mossa clamorosa per quella che è una delle più grandi case automobilistiche giapponesi, ma soprattutto uno dei principali sponsor dei Giochi che stanno per cominciare. Alla cerimonia d'apertura di venerdì non prenderanno parte né il presidente di Toyota né gli altri alti dirigenti della compagnia.
La motivazione di questa marcia indietro è semplice: il sempre più diffuso scetticismo della popolazione nipponica per queste Olimpiadi, già slittate di un anno causa Covid e che prendono il via in una Tokyo in stato d'emergenza per il virus. «Sta diventando un'Olimpiade in cui molte cose non vengono comprese», ha dichiarato il Chief Communications Officer di Toyota Jun Nagata davanti ai media. Secondo il quotidiano Kyodo News la mossa è spiegabile con la volontà di «evitare che il marchio venga danneggiato mentre i Giochi stanno andando avanti nonostante la forte opposizione pubblica e i timori di un'ulteriore diffusione del coronavirus».
Toyota aveva firmato l'accordo di sponsorizzazione del valore stimato in quasi un miliardo di dollari (circa 920 milioni di franchi svizzeri) in tempi non sospetti, nel lontano 2015.





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