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Italia: sette killer della mafia ergastolani liberi per un errore

PALERMO - Sette killer di mafia del trapanese, condannati in primo grado all´ergastolo, sono t ...
Italia: sette killer della mafia ergastolani liberi per un errore
PALERMO - Sette killer di mafia del trapanese, condannati in primo grado all´ergastolo, sono t ...
PALERMO - Sette killer di mafia del trapanese, condannati in primo grado all´ergastolo, sono tornati in libertà per un errore questo pomeriggio. La corte di assise di appello di Palermo ha infatti prorogato i termini di custodia cautel...
PALERMO - Sette killer di mafia del trapanese, condannati in primogrado all´ergastolo, sono tornati in libertà per un errore questo pomeriggio. La corte di assise di appello di Palermo ha infatti prorogato i termini di custodia cautelare quando questi erano già scaduti. Nel disporne la scarcerazione i giudici del tribunale del riesame hanno applicato agli imputati il divieto di dimora, il divieto di uscire la sera, l´obbligo periodico di firma in commissariato ed il divieto di espatrio.

I sette boss scarcerati dal tribunale del riesame di Palermo sono stati imputati e condannati all´ergastolo nel processo cosiddetto Omega, il primo maxi dibattimento alla mafia trapanese, nato da un´inchiesta del ´96 sulla guerra di mafia degli anni ´80. L´indagine ricostruiva moventi ed individuava presunti mandanti ed esecutori di oltre 70 omicidi. Ben quattrocento le "parti offese", ma solo due delle quali parte civile, e 79 gli imputati. Il processo si era concluso, davanti alla corte d´assise di Trapani, nel 2000, con 33 condanne all´ergastolo e pene per centinaia di anni di carcere.

Le porte del carcere si sono aperte per Leonardo Ciaccio, Francesco D´Anna, Raffaele Urso, Vito Rallo, Gaspare Raia, Nunzio Spezia e Vito Marceca. Altri due, Santo Mazzei e Vito Mazzara, nonostante il provvedimento di scarcerazione restano in cella perché detenuti per altra causa. Si sta inoltre valutando la posizione di Giuseppe Bonafede, già scarcerato il mese scorso e poi riarrestato, che rimane, per ora, in carcere.

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