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DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Domani Thomas rischia 12 anni
Il 16 aprile scorso il Giudice preliminare dei Minori di Milano aveva sollecitato la pesante condanna nei confronti del ragazzino che partecipò alla rapina finita nel sangue ai danni di Vito Pisciotta. Ma per l’Avv. Pacia va assolto perché le coltellate al barbiere furono inferte dall’amico. E fra due giorni davanti al G.U.P. di Como i complici Marino Zandi e Alessia Callea
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Domani Thomas rischia 12 anni
Il 16 aprile scorso il Giudice preliminare dei Minori di Milano aveva sollecitato la pesante condanna nei confronti del ragazzino che partecipò alla rapina finita nel sangue ai danni di Vito Pisciotta. Ma per l’Avv. Pacia va assolto perché le coltellate al barbiere furono inferte dall’amico. E fra due giorni davanti al G.U.P. di Como i complici Marino Zandi e Alessia Callea
COMO –
Giorni decisivi per il capitolo giudiziario legato al brutale assassinio a scopo di rapina del parrucchiere di Ponte Chiasso, Vito Pisciotta, ucciso a coltellate nel suo negozio di piazza XXIV Maggio il 21 agosto dello scorso anno. Dom...
COMO –Giorni decisivi per il capitolo giudiziario legato al brutale assassinio a scopo di rapina del parrucchiere di Ponte Chiasso, Vito Pisciotta, ucciso a coltellate nel suo negozio di piazza XXIV Maggio il 21 agosto dello scorso anno. Domani il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale dei Minori di Milano dovrebbe emettere la sentenza al termine del processo con rito direttissimo nei confronti di Thomas B., il ragazzino pontechiassese nei confronti dei quali il Pubblico Ministero Maria Flores Tanga il 15 aprile scorso aveva sollecitato 12 anni e sei mesi di reclusione considerandolo l’autore materiale del delitto. Anzi, secondo il Magistrato Inquirente, lo aveva anche premeditato per “quel suo forte odio che nutriva nei confronti di Pisciotta, suo ex datore di lavoro”. Pur tuttavia il P.M. aveva ritenuto prevalente l’attenuante della giovane età dell’imputato anche in considerazione della “difficile sua situazione famigliare”. Di parere nettamente opposto il difensore Edoardo Pacia che ha chiesto l’assoluzione dall’accusa di omicidio e di procedere solo per quella di rapina in concorso. Il legale aveva chiesto di “tenere in considerazione il fatto che “il reato è diverso da quello voluto, soprattutto perché l’esito finale della rapina è stato voluto dal complice”. Ovvero da Marino Zandi, 22 anni di Sagnino che a sua volta dovrà comparire davanti al Giudice Preliminare di Como nella giornata di dopodomani insieme alla fidanzatina di Thomas, Alessia Callea, inizialmente indagata con un ruolo marginale ma che ora rischia una pesante condanna anche lei per essere stata ritenuta dal P.M. comasco Cinzia Perroni l’ispiratrice, colei che ideò la rapina anche se non certo con gli esiti tragici che ebbe. L’avvocato della ragazza, Aldo Turconi si batterà per ottenere la derubricazione del reato in favoreggiamento. Sin dall’inizio Thomas aveva ammesso la sua partecipazione alla rapina tanto che il suo difensore durante il suo concione difensivo del 15 aprile ebbe modo di ribadire “l’atteggiamento da sempre trasparente del mio assistito anche laddove ha sempre detto di non provare alcuna pietà per la fine di Pisciotta, ma ha sempre negato di aver impugnato il coltello. Questo a differenza delle dichiarazioni ‘ballerine’ di Marino che – ha chiosato Pacia – in questi mesi ha cambiato almeno tre volte la sua versione dei fatti”. Va ricordato che l’udienza di dopodomani servirà, in linea di massima per la formalizzazione del rito abbreviato cui intende accedere Marino difeso dagli avvocati Emilio Vercellini e Mario Ramunno che lo scorso mese di aprile hanno incontrato il parere favorevole del Pubblico Ministero, mentre Alessia probabilmente sceglierà la strada del processo ordinario e, quindi, del rinvio a giudizio. Il Giudice Preliminare Pietro Martinelli ha, comunque, già segnato sulla sua agenda un’altra udienza per il 5 giugno e sarà forse quello il giorno in cui si potrebbe giungere alla sentenza per Zandi.
di Bob Decker
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