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REGNO UNITOBritish Sea Power, futurismo retrò

09.04.13 - 09:11
Machineries of Joy è il quinto album della band
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British Sea Power, futurismo retrò
Machineries of Joy è il quinto album della band

BRIGHTON - Yan (Scott Wilkinson, voce/chitarra) narra la genesi di Machineries Of Joy, il quinto album della sua band, i British Sea Power, dato alle stampe il 1. Aprile tramite Rough Trade/Musikvertrieb.

 

“Il disco riprende una selezione delle trentadue demo pubblicate nei solchi di BSP EP 1-6, sei autoproduzioni datate 2012 messe in vendita lo scorso anno nel corso delle nostre performance al Krankenhouse Club di Brighton”, mi spiega Wilkinson, che con Noble (Martin Noble, chitarra), Hamilton (Neil Hamilton Wilkinson, basso), Wood (Matthew Wood, batteria), Phil Sumner (tastiere) e Aby Fry (viola) condivide la line-up della formazione. Dieci composizioni, dieci suggestioni ammalianti, chiuse in un mondo indefinito, futuristico, che recuperano tuttora risonanze di matrice new wave/post-punk, governate da una linea-guida riflessa nelle tonalità baritonali di un mentore, Scott Wilkinson, appunto.

 

Scott, il titolo del disco ricalca il titolo del libro di Ray Bradbury…

Come l’album, il testo è fermo, sospeso in un limbo… Paradossalmente, avveniristico e retrò nel medesimo tempo…

 

Quando hai letto il libro?

Dovrei terminarlo… Ti confesso che per ora mi sono focalizzato soltanto su due racconti…

 

Non è la prima volta che citate Bradbury…

È già capitato in Valhalla Dancehall (Rough Trade, 2011). In Georgie Ray, la terza traccia, in qualche modo, George Orwell (Georgie) e Bradbury (Ray) vivono nella stessa persona…

 

Dove e come si sono svolte le recording-session?

Sul finire del 2012, per due settimane, abbiamo soggiornato in Galles, con l’obiettivo di selezionare, rielaborare e registrare parte delle pre-produzioni. Per le session finali, che potrei definire una sorta di “live in studio”, invece, siamo rientrati a Brighton, affidandoci a Dan Swift. Il missaggio è di nuovo a carico di Ken Thomas (David Bowie, Wire, Queen, PiL, Sigur Ròs…).

 

Quali sono le maggiori influenze musicali confluite nel disco?

Low (RCA, 1977) di Bowie, ma anche buona parte del materiale prodotto da Neu! e Black Grape…

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