Cristiana Mirò, professione tamarra

Protagonista della trasmissione flop di Italia Uno, "Tamarreide", la ragazza non nasconde le proprie ambizioni
Protagonista della trasmissione flop di Italia Uno, "Tamarreide", la ragazza non nasconde le proprie ambizioni
MILANO - Pochi sanno che la diciannovenne Cristiana Mirò, protagonista della trasmissione "Tamarreide", fa parte dell'aristocratica famiglia Ambrosoli, proprietaria anche della nota industria dolciaria. A sentir lei, però, i suoi genitori non si vantano più di tanto della sua popolarità televisiva:" Mio padre mi ha detto: 'La nostra è una famiglia aristocratica; puoi fare quello che vuoi, ma non metterci in mezzo e non usare il nostro cognome'...Con mia madre litigo spesso. Con mio padre le acque ora si sono un po' calmate. Quando è finito Tamarreide mi ha mandato un messaggio 'Adesso riuscirò a dormire'. Ma poi mi ha detto 'Mi sono reso conto che in questi anni dovevo darti più affetto'. Si è scusato e mi ha fatto piacere. Si è anche commosso, una volta: ho pensato che forse si sta rendendo conto che sto realizzando i miei sogni."
Quali sono i suoi sogni? Somigliare ai suoi due modelli di vita: Kate Moss e Marylin Manson. E seguire le proprie inclinazioni di fanciulla ribelle, che non vuole prendere le redini dell'azienda di famiglia ("Sono stata in ditta a Ronago. Un giorno ho detto: 'Lavoro qui, faccio la rivoluzione, cicche al miele e prodotti innovativi, giovani: dobbiamo andare avanti'. Facevo disegni, le bozze delle nuove linee. Ma poi mio padre mi ha fermato: 'E' una cavolata, la ditta Ambrosoli rimarrà vecchio stampo'. Così ho iniziato a fare la ribelle. E avere successo in tv sarebbe un modo per dire ai miei: 'Vedete, ce la faccio anche io'.) e che vuole mettersi in gioco andando sempre controcorrente, scegliendo, perché no, fidanzati molto più anziani di lei. Come quando si era messa assieme, a soli 14 anni, al cantante del gruppo rap Club Dogo, che di anni ne aveva già 30. Croce e delizia dell'essere tamarra.
Foto Acla SA







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