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Patricia Arquette e il suo passato da "non privilegiata"

L'attrice, premiata agli Oscar come "migliore attrice non protagonista", parla della sua infanzia
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Patricia Arquette e il suo passato da "non privilegiata"
L'attrice, premiata agli Oscar come "migliore attrice non protagonista", parla della sua infanzia
LOS ANGELES - Nella 'Notte degli Oscar', in cui ha ritirato la statuetta come 'migliore attrice protagonista' per 'Boyhood', Patricia Arquette, più che per il suo vestito, ha fatto parlare di sé per il suo discorso di accettazione in cu...

LOS ANGELES - Nella 'Notte degli Oscar', in cui ha ritirato la statuetta come 'migliore attrice protagonista' per 'Boyhood', Patricia Arquette, più che per il suo vestito, ha fatto parlare di sé per il suo discorso di accettazione in cui ha mosso al mondo di Hollywood l'accusa di discriminare le donne.

Attiratasi addosso qualche antipatia, l'attrice 46enne ha rivelato di aver trascorso una giovinezza di stenti dopo essersi ritrovata da sola a crescere un figlio all'età di 20 anni.

Alla provocazione di un follower che le ha chiesto se adesso guadagni abbastanza soldi, l'attrice ha ribattuto su Twitter: "Non credo di essere la persona giusta a cui dare della privilegiata. Da bambina ho vissuto sotto il livello di povertà. Non importa la posizione che ho raggiunto adesso. Per raggiungere il successo le donne devono faticare il doppio."

"Ho cominciato a lavorare da ragazza-madre a 20 anni - ha proseguito nel suo cinguettio - So cosa significa non avere abbastanza soldi per comprare pannolini e cibo. Spiegatemi: perché le donne devono ricevere meno soldi? Le classe femminile di questo paese sta chiedendo supporto da decenni. Considerando che adesso ho il 'privilegio' di far sentire la mia voce, voglio gettare luce sulla faccenda".

Il giorno dopo il criticato discorso rivolto alla platea del Dolby Theater di Los Angeles, Patricia ha affermato di non curarsi del giudizio degli altri.

"Non mi importa che la gente si incaz**. La verità è che le donne continuano a percepire un salario diverso. Mi sono fatta a lungo portatrice dei diritti per la comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex, Transessuali). E adesso, perché non possiamo aver un portavoce per la parità dei sessi? Lottare contro #Equalpay equivale a lottare contro tutte le donne, specialmente contro le donne di colore che continuano a guadagnare molto meno degli uomini".

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