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Per sfogarsi non c'è niente di meglio dell'ultraviolenza di “Doom: Eternal”

GAMESPer sfogarsi non c'è niente di meglio dell'ultraviolenza di “Doom: Eternal”

01.04.20 - 12:00
Anche se bisogna avere un (bel) po' di pelo sullo stomaco e il grilletto decisamente facile
Id/Bethesda
Per sfogarsi non c'è niente di meglio dell'ultraviolenza di “Doom: Eternal”
Anche se bisogna avere un (bel) po' di pelo sullo stomaco e il grilletto decisamente facile

IRVINE - In queste giornate chiusi in casa, mentre fuori c'è la pandemia, i videogiochi possono anche tenerci un po' su d'animo permettendoci di sublimare lo stress, la tensione e la pressione. "Doom: Eternal", da poco pubblicato da Id Software per Bethesda, è probabilmente uno dei migliori titoli per sfogarsi - a patto di avere la giusta età (vedi box in calce) - in circolazione.

Seguito di "Doom" (2016) - che già era remake, ben fatto, del papà di tutti gli sparatutto uscito su computer nel 1993 - lo migliora sotto praticamente tutti i punti di vista, concedendosi anche di reinventarlo in maniera abbastanza radicale. Un'evoluzione che segue pari pari quella che "Doom 2" fece nel 1994 rispetto al predecessore.

Così come il primo episodio era raffinato e claustrofobico nella struttura dei livelli, il secondo era folle e adrenalinico e proponeva situazioni estreme da centinaia di avversari demoniaci da affrontare contemporaneamente in una corsa di distruzione spietata. "Doom: Eternal" sceglie pure lui questa seconda via e la mette in piedi in maniera davvero impeccabile.

La storia (ma davvero vi interessa?): l'inferno si è riversato sulla terra e noi, armati fino ai denti, dobbiamo salvare baracca e burattini. Ok, c'è qualche sottigliezza in più (ma davvero poco) e comunque non è che questa cosa del plot vi mancherà particolarmente. Già perché il fulcro di tutto quanto è l'azione frenetica, i mostri, le armi e il sangue. 

Con la sua impostazione "Doom: Eternal" rivede lo sparatutto moderno e lo riporta in dietro di un paio di decenni: niente barra della vita che si autoricarica, niente ripari: solo corsa, schivate e più istinto che mira da cecchino. Mettetelo di fianco a un "Call of Duty" qualsiasi e vi sembreranno due giochi diversi. Cosa che farà piacere ad alcuni e storcere il naso ad altri.

Ma al di là dei gusti personali, è innegabile che il gioco di Id sia stato assemblato con maestria e cesellato fino all'ultimo frame. Il risultato è un'esplosione di violenza al fulmicotone come non se ne vedevano da tempo. Forse non potrà essere per tutti, ma per chi ci si ritroverà sarà una vera e propria manna.

Due parole sull'impianto tecnico: “Doom: Eternal” è davvero bello da vedere (soprattutto sulle macchine più potenti) e non molla mezzo frame nemmeno nelle situazioni più concitate (e saranno parecchie). Insomma, tanto di cappello a id.

 

Non è un gioco per tutti (PEGI 18)

“Doom: Eternal“ è uno sparatutto che non lesina lo splatter e con momenti parecchio violenti da PEGI 18, per intenderci. Pertanto è sconsigliato a i deboli di stomaco e ai facilmente impressionabili. Se vedete che vostro figlio di 10 anni ci sta giocando o vi chiede di comprarlo, ecco, magari non è proprio il caso.

VOTO: 9

"Doom: Eternal" è disponibile per Playstation 4 (versione provata), Xbox One e Pc Windows. Lo abbiamo recensito con una copia gentilmente fornita da Bethesda.

ZAF

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