La recidiva del melanoma è prevedibile

Una ricerca ha individuato i parametri da leggere per capire se c’è il rischio di metastasi
MILANO – Il cancro lascia una traccia nel sistema immunitario: individuandola è possibile capire se c’è un rischio di recidiva in caso di melanoma. Questo il risultato di una ricerca dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano basata sui linfonodi sentinella, ovvero quelli più vicini al tumore e quindi più facilmente soggetti a metastasi.
In pratica, analizzando il profilo genetico dei linfonodi si è capito che la probabilità che il cancro si ripresenti non dipende dal tipo di tumore, ma dalla risposta immunitaria dell’organismo. Sviluppando queste informazioni, dunque, sarà presto possibile capire quali siano i pazienti che, dopo la rimozione del cancro, presentino il rischio di recidiva e che, quindi, abbiano bisogno di ulteriori terapie.
In particolare, gli studiosi hanno rilevato che le cellule immunitarie positive per la molecola CD30 erano più espresse nei linfonodi sentinella dei pazienti con recidiva del tumore e in quelli con stadio della malattia avanzato. Per cui agendo sulla CD30, cosa che già avviene con alcuni farmaci, sarebbe possibile ostacolare la lo sviluppo del tumore.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!