La scomparsa del conte Cesare Sertoli Salis
Stupore e profondo cordoglio nel mondo del vino
Lamico Alberto dellAcqua minvia un testo in memoria del comune amico Cesare con il quale ho passato spesso ore stupende; non solo degustando i suoi vini.
Proprio pochi giorni prima del suo decesso Fazioni, alla televisione gli aveva dedicato uno stupendo servizio durante il quale Cesare mostrava con orgoglio il castello degli avi da lui completamente restaurato e le cantine dove riposano vini incantevoli
«La scomparsa del conte Cesare Sertoli Salis, 52 anni, ha suscitato stupore e profondo cordoglio nel mondo, anche ticinese, della cultura, dellimprenditoria e della ristorazione. Era uno degli ultimi interpreti della nobiltà italo-svizzera, presidente della fondazione culturale Ita-Suisse e della Salis 1637, un lungimirante e colto imprenditore che ha saputo affermarsi con stile. Una vita onorata con arte e cultura che lha visto, tra laltro, protagonista in questi ultimi ventanni della rinascita della viticoltura Valtellinese. In effetti Cesare Sertoli Salis ha ridato vita, a tre secoli di distanza, al palazzo di famiglia a Tirano e allattività vinicola dei suoi antenati producendo dei grandi vini che si sono affermati sul mercato internazionale valorizzando contemporaneamente un territorio ed un patrimonio storico-culturale. I suoi antenati nel XVII secolo guidavano le sorti di tutta una regione al sud delle Alpi che comprendeva il canton Grigioni e la Valtellina con forti influenze anche in Ticino. Oggi, grazie al conte Cesare la cultura svizzera-italiana si è riscoperta attraverso un palazzo che racchiude pagine storiche-artistiche (meta escursionistica di molti ticinesi) ed attraverso vini che rappresentano lorgoglio della Valtellina e della nobiltà elvetica.»
La rubrica eno-gastronomica di Ticinonline è curata da Luigi Bosia lbosia@tio.ch




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