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Justin Bieber: la morte della musica e il trionfo delle teenager

Premiazione scandalo agli MTV Europe Music Award. A vincere è infatti un giovane canadese, dalle dubbie qualità canore.
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Justin Bieber: la morte della musica e il trionfo delle teenager
Premiazione scandalo agli MTV Europe Music Award. A vincere è infatti un giovane canadese, dalle dubbie qualità canore.
Settimana scorsa si è tenuta a Madrid la diciassettesima edizione degli Mtv Europe Music Awards, ambito concorso indetto dalla nota emittente televisiva musicale MTV, visibile in Ticino sia nella versione italiana sia in quella germanofon...

Settimana scorsa si è tenuta a Madrid la diciassettesima edizione degli Mtv Europe Music Awards, ambito concorso indetto dalla nota emittente televisiva musicale MTV, visibile in Ticino sia nella versione italiana sia in quella germanofona.

Per anni questa manifestazione ha rivestito, nel bene e nel male, il punto di riferimento per tutto il meglio propostoci dal mondo musicale nel corso dell’anno solare appena trascorso. La serietà dell’edizione 2010 secondo qualunque vero appassionato di musica (e sottolineo musica) è tuttavia sprofondata ai minimi storici.

Infatti ad imporsi nella categoria più attesa, ovvero quella che andava a premiare il Miglior Cantante Maschile, è stato il sedicenne canadese Justin Bieber. Cresciuto dalla madre Pattie, rimasta incinta quando era solo diciottenne, ha iniziato la sua carriera pubblicando sul celebre portale di Youtube delle cover di canzoni famose. S’è fatto notare da una casa discografica e ha esordito su scala internazionale un anno fa, grazie al suo primo album di debutto, My World. Grazie al suo fascino da belloccio biondino ha letteralmente stregato milioni di ragazzine in tutto il mondo ed è ormai idolatrato come nessun’altro. Tanto che, come detto, è stato in grado pure di trionfare a Madrid, nonostante non siano mancati dei fischi indirizzati al palco dopo l’annuncio della sua vittoria. Per chi non lo conoscesse vi invito a visionare qualche suo video e sfido a non rimanerne colpiti in negativo. Caratterizzato da una vocina e da un aspetto da bamboccio, Justin si muove all’interno dei suoi videoclip e show con atteggiamenti da affermata e rispettata superstar. Basta dare un occhio al web e ovunque si guardi l’irritazione nei confronti di questo personaggio non può che crescere a dismisura. Per esempio se uno volesse ascoltarsi la celebre e intramontabile canzone dei Queen, Somebody to love, digitandola in Google vedrebbe visualizzato sullo schermo, come primo risultato della ricerca, il pezzo di Bieber, grazie alle sue 93807668 visualizzazioni. Freddie Mercury ha decisamente di che rivoltarsi nella tomba!

Probabilmente però questo astio personale (condiviso da numerosi appassionati di musica) trova origine in quell’orda di piccole teenager che lo difendono strenuamente, fino alla morte (tanto che girano leggende come la ragazzina suicidatasi perché Justin non l’avrebbe mai notata). Girando per i social network capita di imbattersi in pagine che inneggiano al grande Juss (questo il suo nomignolo tra le fan) facendo paragoni raccapriccianti e ideando classifiche esilaranti: c’è chi si vanta che Bieber abbia più fan di Gandhi in Facebook, chi afferma che Kurt Cobain sia un poco di buono che poteva solamente suicidarsi, chi dice che Bob Marley ha spinto le masse a drogarsi e, dulcis in fundo, chi sostiene che Justin sia il migliore cantante di tutti i tempi, seguito da gente del calibro di Lady Gaga, Tokio Hotel, Marco Mengoni, Valerio Scanu e Marco Carta. Vengono screditate band e cantanti che, anche se i gusti restano una questione puramente soggettiva, hanno fatto la vera storia della musica, a differenza del canadesino, immondo fenomeno di massa destinato a cadere nel dimenticatoio a breve, sostituito dal nuovo fenomeno da baraccone imposto dalle mode passeggere.

Per chi spera di poter seguire ancora concorsi musicali con un minimo di serietà è forse purtroppo arrivato il momento di rassegnarsi, dato che ormai le trasmissioni musicali sono comandate dai gusti delle fasce di età più giovani e più facilmente influenzabili. Basti pensare agli ultimi due vincitori di Sanremo, Scanu e Carta, usciti entrambi da reality, indice che ormai è il telecomando e chi lo usa di più a farla da padrone nella musica.

Bono, cantante degli U2, disse: "Music can change the world because it can change the people" (ovvero: "La Musica può cambiare il mondo perchè può cambiare le persone").

Se davvero Bono aveva ragione, speriamo che il mondo non venga deciso da un sedicente belloccio modaiolo, altrimenti non ci resterà che piangere… o in alternativa lanciarci anche noi nella carriera di cantante, tanto ormai, per quello che ci tocca ascoltare, peggio non saremmo…

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