È morto Sergio Citti, regista amico di Pasolini

Attore, sceneggiatore e regista, ha lavorato con Fellini, Pasolini e Bertolucci. Esordì dietro la macchina da presa nel 1971 con 'Ostia'
ROMA - È morto, martedì mattina all'alba, il regista Sergio Citti. Si è spento alle 6 circa in un ospedale di Ostia, Roma, dove era stato ricoverato venerdì scorso per insufficienza respiratoria. Nato a Fiumicino (Roma) il 30 maggio del 1933, è stato attore, regista e sceneggiatore. Ha lavorato con Federico Fellini (ai dialoghi di 'Le notti di Cabiria'), Mauro Bolognini ('La notte brava' e 'La giornata balorda') e Bernardo Bertolucci ('La commare secca') ed è stato uno dei più stretti collaboratori di Pier Paolo Pasolini come aiuto regista e consulente dialettale.
Dopo aver a lungo lavorato come interprete ha debuttato dietro alla macchina da presa nel 1971 con 'Ostia', da una sceneggiatura scritta insieme allo stesso Pasolini. Tra i suoi lavori, 'Storie scellerate' (1973), 'Due pezzi di pane' (1979), 'Casotto' (1979), 'Il Minestrone' (1981), 'Sogni e bisogni' (1985), 'Mortacci' (1989) e 'I magi randagi' (1996) - Nastro d'Argento nel 1997 per il miglior soggetto - e 'Cartoni Animati' (1998).
''Con la morte di Sergio Citti, Roma, e non solo, perde uno tra i più sensibili protagonisti della sua vita culturale, del suo impegno civile. Perde, soprattutto, un 'punto di vista' della società che ha fatto discutere e crescere diverse generazioni''. Così il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ricorda Sergio Citti. Carlo Verdone all'Adnkronos dice: ''La notizia della morte di Sergio Citti mi mette molta tristezza perché con lui scompare l'aspetto 'poetico' e 'intellettuale' di un proletariato che non esiste più''. Poi sottolinea: ''Assieme al fratello Franco, è stato il Virgilio di Pasolini''. La camera ardente per Sergio Citti sarà allestita domani nella Protomoteca in Campidoglio. Lo rende noto la famiglia del cineasta precisando che resterà aperta dalle ore 10 alle 18.
ADNKRONOS




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!