Cerca e trova immobili
Agenda

ITALIA: E' morto Ferruccio Amendola, diede la voce a Dustin Hoffman, De Niro e Al Pacino

Attore e doppiatore, è morto questa mattina a Roma.
ITALIA: E' morto Ferruccio Amendola, diede la voce a Dustin Hoffman, De Niro e Al Pacino
Attore e doppiatore, è morto questa mattina a Roma.
Ferruccio Amendola attore e doppiatore, è morto questa mattina a Roma dopo una lunga malattia. L´attore aveva 72 anni. Ne hanno dato la notizia i figli Federico, Claudio e Silvia precisando che i funerali si svolgeranno giovedì a Piazza del Popolo...
Ferruccio Amendola attore e doppiatore, è morto questa mattina a Roma dopo una lunga malattia. L´attore aveva 72 anni. Ne hanno dato la notizia i figli Federico, Claudio e Silvia precisando che i funerali si svolgeranno giovedì a Piazza del Popolo a Roma nella Chiesa degli Artisti.

Celebre voce di tanti attori americani sin dal dopoguerra, Amendola è stato per gli italiani soprattutto la voce di Dustin Hoffman, Robert De Niro e Al Pacino. Ma più di recente Amendola aveva anche dato prova di attore soprattutto in alcune fiction televisive.

La sua prima esperienza da doppiatore fu quella del bambino in "Roma città aperta": fu la nonna a insegnargli la parte. Ma si trattò di un episodio a se stante, spiegava Ferruccio Amendola, torinese, classe 1930, figlio e nipote di attori, che alla carriera professionale da doppiatore si avviò a 27 anni. Una carriera che lo avrebbe portato prestare la voce a tante star di Hollywood, da Dustin Hoffman a Robert De Niro, da Al Pacino a Sylvester Stallone, caso forse unico nel mondo, e a diventare il principale esponente della tradizione italiana del settore.

"Quando ho iniziato io - raccontava - si doppiava quasi in toscano, senza inflessioni dialettali. Io ho introdotto uno stile parlato colloquiale". Quello stile, accompagnato a una voce pastosa, quasi nasale, dai toni profondi, gli aveva regalato una popolarità tale da lavorare anche da indipendente. E quando la UIP, qualche anno fa, decise di "rubargli" dopo vent´anni il personaggio di De Niro per la versione italiana di "Casino" (la prima volta lo aveva doppiato in "Taxi driver", nel ´76), Amendola protestò, ricordando che lo stesso attore si era sempre detto entusiasta del suo doppiaggio, e soprattutto restò spiazzato il pubblico, che non riconobbe più la voce "storica" di De Niro.

Ma Ferruccio Amendola è stato anche un volto del cinema e della tv: ha interpretato musicarelli anni ´60 e film come "Viaggio di nozze all´italiana", "Riderà" , "Il ladro di Damasco", "Cuore matto", "Chissà perchè capitano tutte a me". E soprattutto sul piccolo schermo ha assaporato il grande successo a 50 anni, prima con "Storia d´amore e d´amicizia", poi con "Quei trentasei gradini", in cui era Pietro, il portiere costretto a vivere nel sottoscala e perdutamente innamorato della signora del piano nobile (Maria Fiore). È stato ancora Ulisse, il barbiere di paese che va a tentare la fortuna in città in "Little Roma" e poi il dottor Aiace, medico bonario della serie "Pronto soccorso" del ´90, che ebbe anche un seguito.

Parte della sua popolarità resta legata ad alcune pubblicità televisive e radiofoniche che hanno dato corporeità alla sua inconfondibile voce, come quella per Greenpeace, di cui è stato testimonial nel ´96. L´ultima campagna è di pochi mesi fa, per la Giornata nazionale per i diritti dell´infanzia e dell´adolescenza: lo spot, girato in una scuola elementare, aveva come sottofondo le note di Alex Britti e la voce narrante appunto di Amendola: "Da bambino volevo essere un calciatore, da bambino volevo essere un astronauta... ma soprattutto da bambino volevo essere un bambino".

ATS

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE