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Agenti sotto pressione: «Cosa fa il Governo?»

Interpellanza di Capoferri (Centro): «Il Consiglio di Stato intende adottare misure urgenti per migliorare il clima di lavoro e sostenere il personale?»
Ti-Press
Fonte Red
Agenti sotto pressione: «Cosa fa il Governo?»
Interpellanza di Capoferri (Centro): «Il Consiglio di Stato intende adottare misure urgenti per migliorare il clima di lavoro e sostenere il personale?»

BELLINZONA - Nei giorni scorsi, un sondaggio condotto da Ocst, Vpod e dalla sezione ticinese della Federazione svizzera funzionari di polizia aveva messo in evidenza come, all'interno del corpo della Polizia cantonale, si verificassero «pressioni crescenti, carichi di lavoro spesso insostenibili, carenza di riconoscimento e distanza tra base e vertici». Tanto che il 72% degli agenti ha dichiarato di aver pensato almeno una volta di lasciare il corpo.

Sul tema, il granconsigliere Giovanni Capoferri (Centro) ha presentato un'interpellanza: «Si tratta di dati che possono avere ripercussioni dirette sull’efficienza del servizio, sulla sicurezza pubblica e sulla fiducia della cittadinanza nelle istituzioni. È quindi necessario un chiarimento immediato da parte del Consiglio di Stato».

A questo proposito, il deputato chiede al Governo una valutazione sui «risultati del sondaggio e sul grado di malessere espresso dal personale della Polizia cantonale» e su «quali misure urgenti intenda adottare per migliorare il clima di lavoro e sostenere il personale, in particolare nei reparti maggiormente esposti al sovraccarico operativo». E ancora: «Ritiene opportuno avviare un’indagine interna indipendente o costituire un gruppo di lavoro paritetico per analizzare in profondità le criticità emerse e proporre interventi strutturali?», «È previsto un piano di comunicazione o di dialogo diretto con il personale per ristabilire la fiducia tra base e vertici?». Infine, Capoferri chiede «entro quale termine il Consiglio di Stato intende riferire al Gran Consiglio sugli esiti delle misure intraprese».

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