Distanza di sicurezza e sanzioni: «Giusta prevenzione o eccesso punitivo?»

Interrogazione sulle multe in Ticino: si sollecita un equilibrio tra prevenzione, severità e umanità nelle sanzioni stradali.
Interrogazione sulle multe in Ticino: si sollecita un equilibrio tra prevenzione, severità e umanità nelle sanzioni stradali.
BELLINZONA - Giovanni Albertini, Avanti con Ticino&Lavoro, ha presentato un'interrogazione al CdS, chiedendo una rifelessione sulla severità delle sanzioni per mancato rispetto della distanza di sicurezza in Ticino, che spesso portano alla revoca della patente.
Ci si chiede se l'attuale approccio sia più punitivo che preventivo, configurandosi come "terrorismo stradale". Vengono poste domande sul numero di controlli automatici, le revoche di patente, gli importi delle multe, i margini interpretativi e la correttezza delle misurazioni.
Si evidenziano anche preoccupazioni sull'impatto economico delle revoche e sulla mancanza di un approccio più educativo e graduale, specialmente per le infrazioni lievi.
L'interrogazione, datata 24 giugno, chiede un riesame delle linee guida e un riequilibrio tra prevenzione e sanzione. Il testo si chiude con una sottolineatura: «La sicurezza stradale è una priorità, ma non può degenerare in automatismi repressivi privi di buon senso e umanità. Occorre una politica della mobilità che sappia distinguere tra disattenzione e pericolo reale, e che non trasformi ogni errore in una punizione sproporzionata».





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