Finanze cantonali: «Tutti gridano al lupo, ma nessuno chiude il recinto»

L'UDC lancia l'allarme per quel che concerne le spese «inefficienti e inefficaci» del Cantone.
«Il tema delle finanze cantonali non è nuovo, come il Natale ritorna a cadenza regolare. Rispetto ad anni fa le finanze cantonali non stanno meglio, anzi. Assistiamo a una serie di nobili dichiarazioni che con gli intenti sembrerebbero andare nella direzione giusta, ma poi poco o nulla viene concretizzato veramente». È con queste parole che il presidente dell'UDC ticinese Piero Marchesi ha aperto la conferenza stampa “Finanze cantonali: siamo sempre in attesa di un miracolo?” tenutasi questa mattina e alla quale hanno presenziato anche il capogruppo in Gran Consiglio Sergio Morisoli e i due membri UDC della Commissione Gestione e finanze Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi.
Pr l'UDC, infatti, lo sport preferito in Ticino è «lo scarica barile». «Nel nostro Cantone - precisano - ci si limita a enunciare i problemi, rinunciando a mettere in atto le soluzioni per risolverli».
«Che novità ci sono riguardo il tema? Purtroppo nessuna, ed è proprio questo il problema» ha sottolineato Sergio Morisoli, che ha mostrato attraverso delle cifre la situazione in cui riversano le finanze cantonali. «La spesa è inarrestabile - ha precisato il capogruppo - ma è anche inefficiente e inefficace. Il Governo non attua nessun taglio e il risultato è una spesa che cresce vertiginosamente: nel 2015 ammontava a 3’243 mio, oggi siamo arrivati a 4’335 mio. Le casse cantonali non sono vuote, come cercano di far passare alcuni, ma si spende troppo e male. E intanto i debiti – che pagheranno le future generazioni – crescono a dismisura. Il contenimento del debito pubblico è essenziale, ma le cifre parlano da sé, nel 2015 ammontava a 1’898 mio e oggi, dieci anni dopo, a 2'805 mio. Vi è un evidente problema strutturale e un’evidente incapacità del Governo a risolverlo».
Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati hanno poi riassunto la strategia del partito a medio-lungo termine per raddrizzare la rotta delle finanze cantonali, sostanzialmente con una visione che prevede la ridefinizione delle risorse e la revisione dei processi amministrativi, ricordando che in Gran Consiglio ci sono ancora molti atti pendenti dell'UDC in attesa di essere trattati.








