Fabio Schnellmann è il nuovo presidente del Gran Consiglio

Nominati vicepresidenti Lepori (PS) e Berardi (Il Centro).
Nominati vicepresidenti Lepori (PS) e Berardi (Il Centro).
BELLINZONA - Come da tradizione, la prima seduta di maggio del Parlamento si è aperta con la nomina dell’Ufficio di Presidenza per l’anno 2025-2026.
I voti - Con 76 voti, è stato eletto Fabio Schnellmann (PLR), in precedenza vicepresidente dell’aula, in Gran Consiglio dal 2011 (è alla sua quarta legislatura). Insieme a lui, nella posizione di prima vicepresidente, è stata scelta e riconfermata Daria Lepori (PS) con 70 voti. Come secondo vicepresidente, è stato indicato Giovanni Berardi (Il Centro) con 69 voti.
Il saluto di Guerra: «Dare è più importante di ricevere» - Prima della lettura del risultato della votazione, il presidente uscente Michele Guerra (Lega) ha voluto fare un intervento (molto applaudito dall’aula). «Chiudo con la stessa parola con cui ho aperto 12 mesi fa: "grazie". Un grazie però rinnovato da un anno di cammino comune che mi ha ben mostrato le qualità di ognuno di voi. Il valore di questa giornata non sta in noi che passiamo, ma nel collegamento diretto ai principi fondativi e nella possibilità, per ognuno, con i propri talenti, di portarli avanti. Per tenere accesa una fiamma servono il lavoro e la fatica. Dobbiamo essere disposti ad andare oltre noi stessi. I miei predecessori che sono riusciti a lasciare il segno hanno fatto propri questi principi. Dare è più importante che ricevere».
Le dichiarazioni di Schnellmann: «Il Parlamento è la casa del dialogo e del confronto» - Queste le prime parole del nuovo presidente: «Con grande onore, umiltà e senso di responsabilità assumo la presidenza del nostro Gran Consiglio. Il Parlamento, come dice la parola stessa, è la casa del dialogo e del confronto. Vorrei che tutti mettessimo al primo posto le esigenze dei ticinesi. In quest’anno saremo chiamati a decidere su temi importanti come le casse malati, la qualità dei servizi pubblici e la protezione dell’ambiente. È auspicabile quanto prima un pareggio di bilancio per non lasciare alle future generazioni un cantone indebitato».









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