Lezioni a distanza: «Quanti ragazzi “dispersi”?»

Massimiliano Robbiani interroga il Governo su eventuali problemi avuti durante la chiusura delle aule
MENDRISIO - La ripresa delle lezioni in presenza nella scuola dell’obbligo, voluta dalla Confederazione e dal DECS è iniziata lunedì. Fra le motivazioni che hanno spinto il Governo a volere che i bambini ticinesi tornassero in aula almeno un giorno alla settimana, secondo Massimiliano Robbiani ci sarebbe la necessità di ristabilire un contatto con quei ragazzi che non avrebbero seguito le lezioni a distanza, in particolare nelle scuole medie.
Inoltre ci sarebbe stata anche la necessità di ricostruire una normalità per calmare alcune ansie di bambini e studenti generate dall’isolamento e dalla paura della malattia. Serve perciò capire se la scuola in presenza ha risposto e come a questi quesiti. Per questi motivi, tramite un'interrogazione, Robbiani pone le seguenti domande al Consiglio di Stato:
- Quanti sono i ragazzi delle medie che non hanno adeguatamente seguito le lezioni a distanza?
- Quali sono i problemi riscontrati al loro rientro in classe?
- Come si intende procedere per farli recuperare?
- Il servizio di sostegno pedagogico quali problemi ha riscontrato sia nei bambini delle elementari sia negli allievi delle medie?




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