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CANTONEGli apprendisti elettricisti reclamano condizioni migliori

17.12.18 - 14:12
Stamattina è stata consegnata una petizione corredata da 122 firme per chiedere, fra l'altro, un aumento dei salari minimi
Ti Press
Gli apprendisti elettricisti reclamano condizioni migliori
Stamattina è stata consegnata una petizione corredata da 122 firme per chiedere, fra l'altro, un aumento dei salari minimi

BELLINZONA - Aumento dei salari minimi, riconoscimento delle indennità per pasti e trasferta nonché misure per migliorare la riuscita scolastica degli apprendisti elettricisti. Queste le rivendicazioni di una petizione consegnata stamane al presidente dell’Associazione installatori elettricisti ticinesi (Aiet) Didier Guglielmetti e al capo della Sezione della formazione industriale, agraria, artigianale e artistica Silvia Gada.

Corredata di 122 firme, essa è stata promossa dal Comitato di apprendisti elettricisti del sindacato Unia sulla base dei risultati di un sondaggio che ha coinvolto oltre un centinaio di giovani.

Dall’indagine, svolta nel corso del mese di maggio 2018, nell’ambito di 8 assemblee, erano emerse diverse problematiche. In sintesi:

▪ Il 39 per cento degli interpellati lamenta un mancato riconoscimento come tempo di lavoro delle trasferte dal magazzino al luogo di lavoro e da quest’ultimo al domicilio. Questo in violazione delle disposizioni della Legge sul lavoro.

▪ Al 62 per cento non viene invece corrisposta l’indennità per il pranzo, il che comporta un’importante erosione di un già misero salario.

▪ Il 90 per cento giudica insufficiente il salario percepito. Non è del resto un mistero che le retribuzioni minime degli apprendisti elettricisti sono le più basse dell’intero settore artigianale.

▪ I giovani apprendisti esprimono infine preoccupazione per l’alta percentuale di bocciature all’ultimo anno di formazione (nel 2017 il 35% tra gli elettricisti installatori e di montaggio e addirittura del 67% tra i telematici) e per le difficoltà per i neo-diplomati ad inserirsi in un mercato del lavoro saturo.

 Di qui l’appello all’associazione di categoria e all’autorità cantonale affinché agiscano per correggere le distorsioni e le carenze che sono emerse dalle risposte dei diretti interessati (103 ragazzi, pari al 21% del totale degli apprendisti elettricisti) al questionario di Unia, che è stato loro spiegato domanda per domanda e che ciascuno ha compilato di proprio pugno.

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