"Mi hanno riempito di botte, ma piano col razzismo"

Quattro giorni dopo il grave episodio accaduto nei pressi del bar Boomerang, parla lo sfortunato protagonista della vicenda, aggredito alle spalle e pestato fino allo svenimento
RIAZZINO - Due occhi viola, uno zigomo e un labbro aperto, un dente distrutto. Senza contare il tremendo mal di testa. È un bollettino medico da brividi quello del giovane aggredito e massacrato di botte nella notte tra sabato e domenica scorsi a Riazzino, nei pressi del bar Boomerang. Il 25enne nel frattempo è rientrato a casa, dove vive con la giovane moglie, ma si trova ancora in uno stato di convalescenza. “Ci metterò un po’ a tornare alla vita normale. La cosa pazzesca è che ricordo pochissime cose. Erano le tre e mezza circa, eravamo appena usciti dalla discoteca Vanilla e ci stavamo dirigendo alla macchina, posteggiata nella zona della Turbomach. Poi un buco nero. E il risveglio in ambulanza”.
Il buco nero - Cosa sia accaduto effettivamente in quello che il giovane chiama ‘buco nero’ è difficile stabilirlo. Il 25enne si trovava in compagnia del fratello e della sua fidanzata, e di un amico. “Quest’ultimo a un certo punto ha rivolto un apprezzamento a una ragazza che passava di lì. Pochi secondi dopo ci sono piombati addosso tre individui. Io ero più distaccato, più indietro rispetto agli altri. Non ho neanche capito bene cosa stesse accadendo e tra l’altro avevo anche bevuto un pochino quindi non ero proprio al cento per cento delle mie capacità. So solo che mi hanno preso alle spalle e che mi hanno fatto perdere i sensi quasi subito. Mio fratello mi ha poi riferito che mi hanno preso a calci in testa. Sì, come è capitato al povero Damiano Tamagni a Locarno 5 anni fa, potevo fare la sua fine”.
Razzismo – L’identità degli aggressori non è ancora nota, ma sembra che la videosorveglianza di un garage del posto abbia ripreso l’intera scena. Il 25enne locarnese specifica: “Pare che i tre fossero appena usciti dal bar Boomerang. So che la gente ha fatto l’abbinamento tra Boomerang e balcani e che sui vari blog si è già scatenata la ‘caccia allo slavo’. Ecco, io vorrei dissociarmi da questa cosa. Ho tanti amici balcanici e non sono per nulla razzista. Non è giusto fare di ogni erba, un fascio. Ogni Paese ha le sue mele marce, anche la Svizzera. Io non ricordo nulla dei miei aggressori, non sappiamo chi fossero. Ma se anche dovesse saltare fuori che sono balcanici, non sarebbe comunque opportuno lasciarsi andare ad affermazioni xenofobe. So solo che queste persone non avevano motivo di saltarci addosso. La ragazza a cui il mio amico ha rivolto l’apprezzamento nemmeno stava con loro”.
Ticino pericoloso - Lo sfortunato giovane, che ha inoltrato una denuncia contro ignoti alla polizia, conclude con un’ultima riflessione. “Si dice che il Ticino sia sempre più pericoloso. Io non so se sia vero, non ho gli strumenti per dirlo. Purtroppo questi fattacci capitano un po’ dappertutto. È una riflessione che andrebbe fatta a livello generale, non solo in Ticino”.



