Adescava ragazzini online e chiedeva video sessuali: «Mi sono lasciato andare»

Il 27enne, recidivo, è stato condannato a due anni e mezzo di carcere.
LUGANO - Adescava ragazzini su TikTok e attraverso le chat di ChatvisionZ e li induceva a inviargli video in cui si masturbavano, il 27enne ticinese processato oggi alle Assise criminali di Lugano. Il giovane, recidivo e con problemi di alcol e droga, ha inoltre visionato e diffuso contenuti pedopornografici e vertenti su atti sessuali con animali.
L'uomo, arrestato a marzo 2025, ha agito nel corso del mese di gennaio, nel Mendrisiotto, riuscendo a ottenere video di un 15enne e inviandogli a sua volta video intimi personali e filmati pedopornografici reperiti online. L'imputato ha poi preso di mira un 14enne, che però si è rifiutato di dare seguito alle sue richieste.
Una lunga serie di reati - Il 27enne è stato condannato a due anni e mezzo di carcere più un trattamento ambulatoriale riabilitativo e una multa di 500 franchi. È stato giudicato colpevole di atti sessuali con fanciulli ripetuti e in parte tentati, pornografia dura, violazione dell'assistenza riabilitativa e delle norme di condotta, guida in stato di inattitudine ripetuta, infrazione alla legge sugli stupefacenti ripetuta e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti ripetuta.
Il processo si è svolto in forma di rito abbreviato e le parti hanno rinunciato al dibattimento. Pubblica accusa e difesa, in sostanza, si erano accordate sulla pena, che è poi stata ritenuta adeguata dal giudice Amos Pagnamenta.
«Mi sono lasciato andare» - «Cosa pensa di fare una volta uscito dal carcere?», ha domandato Pagnamenta al 27enne. «Penso di continuare il trattamento ambulatoriale e trovare una soluzione. Vorrei rialzarmi e proseguire a lavorare», ha risposto lui.
«Non posso più sbagliare» - Il giudice gli ha quindi chiesto come mai, nonostante due precedenti condanne, fosse tornato a commettere gli stessi reati. «Mi sono lasciato andare di nuovo. C’è stato un periodo in cui tutto sembrava andare bene, ma poi tra sostanze e alcol sono ricaduto nel baratro. Ora non posso più permettermi di sbagliare, non posso fare una vita così».
«Mi dispiace» - L'ultima parola è stata lasciata al 27enne: «Mi dispiace, le parole non servono a nulla in questo momento. Mi limiterò a dimostrare con i fatti».



