Stress e scarsa analisi dei rischi dietro lo schianto mortale dell'elicottero a Gordola

Il rapporto del SISI sull'incidente che nel 2022 costò la vita a un 49enne ticinese.
GORDOLA - Lo schianto dell'elicottero nei boschi di Gordola, risalente al 16 marzo di tre anni fa, è stato provocato dalla «collisione del rotore principale dell’elicottero con un conduttore dell’elettrodotto ad alta tensione in esercizio, non avendo il pilota percepito per tempo l’avvicinarsi all’ostacolo al di sopra dell’elicottero».
È questa la conclusione a cui è giunto il rapporto del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), chinatosi approfonditamente sull'incidente che nel 2022 è costato la vita a un pilota ticinese esperto e istruttore di volo.
L'elicottero della Heli-TV, pilotato da un 49enne domiciliato in Riviera, stava trasportando materiale edile al gancio baricentrico, quando è precipitato al suolo incendiandosi.
Le cause - Secondo il rapporto, hanno contribuito al verificarsi dell’incidente diversi fattori: la difficoltà nella stima della corretta distanza dei conduttori dal rotore dell’elicottero; la mancata messa in atto di misure di mitigazione del rischio efficaci; lo stress generato da una inadeguata pianificazione delle tempistiche personali del pilota.
Fattori sistemici di rischio - L'inchiesta ha individuato anche i seguenti fattori di rischio sistemici, che non hanno quindi influenzato il verificarsi e l'andamento dell'incidente, ma rappresentano comunque un rischio per la sicurezza: la mancanza di considerazione nelle analisi dei rischi degli operatori aerei degli effetti delle interferenze elettromagnetiche che insorgono nei pressi degli elettrodotti sotto tensione; la mancanza di integrazione delle ditte di trasporto aereo nei processi di pianificazione e gestione del rischio dei cantieri.
Sia il velivolo che l'equipaggio erano in ordine: non è stato rilevato nessun problema tecnico o di salute. Ma è però possibile che «le radio ricetrasmittenti di bordo siano state temporaneamente rese inutilizzabili dalle scariche elettrostatiche causate dalla vicinanza all’elettrodotto sotto tensione».