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CANTONE«L'imputato è un pericoloso manipolatore». Chiesti 5 anni con pena sospesa

23.05.24 - 16:28
La difesa ha domandato una pena di 24 mesi sospesa e un trattamento sanitario.
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«L'imputato è un pericoloso manipolatore». Chiesti 5 anni con pena sospesa
La difesa ha domandato una pena di 24 mesi sospesa e un trattamento sanitario.

LUGANO - L'interrogatorio, le ammissioni dell'imputato sulla sua pedofilia e la volontà di essere curato, hanno lasciato lo spazio, nel procedimento a carico di un trentenne accusato di diversi atti sessuali consumati e tentati con minorenni, agli interventi delle parti.

Procuratrice - La pericolosità dell'imputato è stata sviscerata in ogni dettaglio dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni che ha chiesto una pena severa. Ovvero 5 anni di detenzione con pena da sospendere per adottare una misura cautelare chiusa, ovvero con il ricorso a una terapia farmacologica. «Unico modo per scongiurare una recidiva grave e conclamata».

Richiesta arrivata dopo aver analizzato in ogni dettaglio la trasformazione dell'accusato. «Quando venne segnalato dalla polizia la prima volta aveva 24 anni e venne fermato per aver condiviso immagini pornografiche con minorenni protagoniste e, una volta arrestato, riconobbe di provare eccitazione per situazioni sessuali che coinvolgevano minori - spiega la procuratrice - Ammise di cercare contatti con giovani dai 13 ai 16 anni. E malgrado organizzasse incontri non arrivava, in questa prima fase, mai al contatto».

Dopo essere uscito dal carcere perché sottoposto a misure cautelari, l'imputato ricadde nelle stesse attività illecite più volte, fino al 2023 quando venne denunciato da una 15enne per atti sessuali. Nuovamente fermato «nel 2023 ormai non provava più vergogna e non era più trattenuto dal cercare veri e propri contatti. Ha minimizzato le sue pulsioni pedofile, non ha voluto sottoporsi a terapia farmacologica perché non sapeva con esattezza le conseguenze di tali medicinali. Insomma non mostrava pentimento, si assolveva e anzi in un caso disse che una delle ragazze contattate lo aveva provocato».

Descrizione dei fatti seguiti dalla richiesta di pena. «Si tratta di una persona scaltra perché, ad esempio, utilizzava il cellulare della mamma per cercare i suoi nuovi contatti. Insomma un manipolatore. Basta dire che aveva in pochi giorni avuto anche contatti con altri 419 utenti sul web, mostrando interesse anche per la zoofilia».

Avvocato accusatore privato - Poi è stato il turno dell'avvocato Camilla Cimiotti. «Sfortunatamente la mie due patrocinate (una ragazzina di 15 e una di 12, per un atto consumato e uno tentato), hanno avuto la sfortuna di incontrare un pericoloso predatore che ha modificato la loro crescita sessuale. Le mie assistite hanno dovuto affrontare esperienze che vanno oltre le loro capacità di gestione della situazione dove l'imputato ha sfruttato la sua maggiore età e in un caso, anche la posizione di superiorità sul luogo di lavoro dove una ragazza stava affrontando uno stage», ha detto avanzando anche richieste risarcitorie per i danni morali e le terapie sostenute dalle assistite.

Difesa - Alla fine è toccato all'avvocato difensore Alain Susin intervenire. «L'imputato si assume tutte le responsabilità delle azioni. È pronto a pagare il proprio debito con la società e verso la giustizia. Siamo concordi che i fatti contestati sono gravi, tuttavia non va dimenticato l'aspetto soggettivo che giustifica una moderazione della pena. È reo confesso, pronto ad assumersi la responsabilità, seppur sia vero come la sua infanzia sia stata segnata da un contesto famigliare non sereno, con genitori divorziati e una vita sociale scolastica caratterizzata dall’aver subito atti di bullismo. E così ha trovato rifugio nel web. La sua è una situazione di estrema fragilità e, sebbene sia conscio di quanto ha fatto, ha bisogno di supporto».

In conclusione la perizia ha evidenziato come soffra di «un disturbo della personalità di tipo misto e personalità infantile con la tendenza a ritirarsi in un mondo fantastico». Da qui la richiesta di non sottoporlo a carcerazione ma di sottoporlo a una pena sospesa di 24 mesi che serva per rieducarlo tramite un trattamento ambulatoriale e in subordine un trattamento stazionario in una struttura in Svizzera romanda per questioni linguistiche».

La sentenza è attesa per il prossimo lunedì.

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