Il 32enne, che soffre di dipendenze e di disturbi psichici, verrà sottoposto a un trattamento stazionario in un istituto chiuso.
LUGANO - Tre anni e nove mesi di detenzione sospesi a favore di un trattamento stazionario in un istituto chiuso per tossicodipendenti. Più un trattamento ambulatoriale per curare i disturbi psichici. È questa la sentenza decisa e annunciata oggi alle Assise criminali di Lugano per il giovane che lo scorso 15 maggio ha accoltellato un 35enne in Piazza Dante. Il 32enne del Luganese è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio intenzionale.
«Il taglierino sarebbe arrivato al collo» - «È chiaro, dalle immagini della sorveglianza e dalle testimonianze raccolte, che il colpo con il taglierino è stato sferrato dall'alto verso il basso», così il giudice Amos Pagnamenta. «La vittima ha ben spiegato che il colpo era diretto tra la testa e le spalle e che se non si fosse protetto con le braccia la lama sarebbe arrivata collo».
L'imputato, al contrario, è stato giudicato «poco credibile» perché «ha cambiato più volte versione in corso d'inchiesta» e a causa del «forte stato di alterazione» in cui versava al momento dei fatti. Quella sera il 32enne aveva infatti bevuto mezza bottiglia di vodka, quattro gin tonic e una birra. «Non va inoltre scordato, continua Pagnamenta, «che prima di passare all'azione ha proferito "Ti ammazzo!"».
La colpa dell'imputato è quindi stata giudicata, sia dal profilo oggettivo che soggettivo, come molto grave. A suo favore l'uomo «ha però il comportamento collaborativo tenuto in corso d'inchiesta e la scemata imputabilità di grado medio stabilita dalla perizia psichiatrica», viene evidenziato.
Focus sia sui disturbi psichici che sull'alcolismo - La Corte ha appurato che «il giovane soffre di schizofrenia paranoide e di un disturbo paranoide della personalità», continua il giudice Pagnamenta, «ma lui stesso ha ammesso che ha iniziato a commettere reati solo quando ha sviluppato una dipendenza dall'alcol». Per questo motivo «necessita di essere curato, oltre che per i suoi disturbi psichiatrici, anche per la dipendenza da sostanze». Per questo il 32enne sarà sottoposto, oltre che a un trattamento ambulatorio volto a curare i suoi disturbi psichici, anche a un trattamento stazionario in un istituto chiuso per tossicodipendenti.
Tra le imputazioni minori l'uomo è stato condannato anche per infrazione alla legge federale sulle armi, danneggiamento, tentato furto e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti.
E nüm a pagom ..! Ci vuole un isola in mezzo ad un mare SEMPRE in burrasca e dove la temperatura non superi mai i 0 gradi ! Una volta alle settimana la si sorvola con un elicottero e gli si buttano scatole di tonno congelate senza la chiave per aprirle ... credete che gli passerà la voglia di fare scemenze ?!
Preoccupante che dietro a....disturbo psichiatrico....ci siano scemate responsabilità! Se non a loro....qualcuno dovrà pur prendersele! Uno sano di mente prendeva il triplo....affaire a suivre
Più che giusto, anche se, un po’ di stampino… comunque, palese, non esci di casa con un taglierino in tasca, a patto che tu non ritenga di volerlo usare… cosa sul viale ha meditato prima di uscire… alcool o no…. Quando se lo è messo in tasca, era in grado di intendere e volere…
Concordo, un po' di galera era doverosa. Se esci con un taglierino in tasca non stai andando a fare beneficienza...
Dubito l’abbiano lasciato andare a casa dopo i fatti