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Chattava con adolescenti e mandava immagini dei suoi genitali: 22 mesi sospesi

L'uomo, un 52enne, usava Instagram per indurre minori di 16 anni in atti sessuali. «Ero disturbato», ha ammesso.
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Chattava con adolescenti e mandava immagini dei suoi genitali: 22 mesi sospesi
L'uomo, un 52enne, usava Instagram per indurre minori di 16 anni in atti sessuali. «Ero disturbato», ha ammesso.
LUGANO - Utilizzava Instagram per soddisfare le sue perversioni, inviando foto dei suoi genitali a ragazzine che avevano tra gli 11 e i 14 anni. È questa l'accusa principale della quale ha dovuto rispondere oggi alle Assise correzionali di Lug...

LUGANO - Utilizzava Instagram per soddisfare le sue perversioni, inviando foto dei suoi genitali a ragazzine che avevano tra gli 11 e i 14 anni. È questa l'accusa principale della quale ha dovuto rispondere oggi alle Assise correzionali di Lugano un 52enne del Luganese.

L'uomo, reo confesso e giudicato in forma di rito abbreviato, è stato ritenuto colpevole di atti sessuali con fanciulli, tentati e consumati, e pornografia, e condannato a 22 mesi di detenzione sospesi per un periodo di tre anni.

Foto e video - I fatti sono avvenuti tra il 2016 e il 2018. In più occasioni il 52enne ha mandato foto dei suoi genitali, via chat, a minori di 16 anni. In alcuni episodi l'uomo si è mostrato anche in video mentre si masturbava, chiedendo a varie vittime di spogliarsi a loro volta, mentre in una circostanza si è presentato come un 12enne e ha chiesto immagini di nudo a una ragazza di 13 anni.

Un collage da brividi - A novembre 2018 l'imputato ha inoltre creato e pubblicato sul suo profilo Facebook un collage in cui aveva affiancato una fotografia che ritraeva sua nipote all'età di quattro anni a un'immagine dei suoi genitali. Il collage, viene specificato nell'atto di accusa, è rimasto online per almeno 30 secondi. 

«Perché ha fatto queste cose?» ha chiesto all'imputato il giudice Siro Quadri. «Non ho risposta», ha affermato il 52enne, che è apparso confuso e tentennante. «Non ha capito che avrebbe potuto fare dei danni?». «Me ne sono accorto durante il procedimento», si è giustificato l'uomo, che ha però ammesso di non avere ancora visto uno psicologo.

«Sì, ero disturbato» - «Lei sa di essere disturbato?», lo ha incalzato il giudice. «Lo ero», ha replicato l'imputato, che ha affermato di non aver più commesso reati di questo genere e si è impegnato a sottoporsi a un trattamento psicologico volto a chiarire i motivi di quanto successo. «Se non lo farà», ha avvertito infine Quadri, «finirà in carcere».

Oltre che per i sopracitati reati sessuali, il 52enne è stato condannato anche per guida senza autorizzazione ripetuta. In «svariate occasioni» si è infatti messo alla guida del proprio veicolo nonostante la licenza di condurre gli fosse stata revocata da anni. In un caso l'uomo è inoltre risultato ubriaco.

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