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LUGANO

Urla e distrugge le statue e i crocifissi: vandalizzata la chiesa di via Nassa

Responsabile un uomo di origini nordafricane. Il fatto è successo attorno alle 7.40: danni dai 30 ai 50 mila franchi
Urla e distrugge le statue e i crocifissi: vandalizzata la chiesa di via Nassa
Tio/20min - lettore
Urla e distrugge le statue e i crocifissi: vandalizzata la chiesa di via Nassa
Responsabile un uomo di origini nordafricane. Il fatto è successo attorno alle 7.40: danni dai 30 ai 50 mila franchi
LUGANO - Statue decapitate, crocifissi spaccati e vetri in frantumi. Questa mattina, poco dopo le 7.40, al momento dell'apertura, un uomo - stando alle testimonianze di origini nordafricane, con problemi psichiatrici e in stato alterato - è en...

LUGANO - Statue decapitate, crocifissi spaccati e vetri in frantumi. Questa mattina, poco dopo le 7.40, al momento dell'apertura, un uomo - stando alle testimonianze di origini nordafricane, con problemi psichiatrici e in stato alterato - è entrato nella chiesa di San Carlo Borromeo di Lugano e, inveendo contro la religione, ha rivolto la sua ira contro i tanti oggetti di valore presenti all'interno dello storico edificio del 1640.
«Era una furia - commenta Mauro Martini, sagrestano e vicepriore della confraternita proprietaria della chiesa - era pericoloso ed era difficile avvicinarlo. Abbiamo chiuso il portone e chiamato la Polizia: ma in dieci minuti ha distrutto ciò che ha trovato lungo la sua strada. Purtroppo, si tratta di statue e crocifissi storici e antichi. Ha spaccato tutto quanto poteva rompere».

Stando alle ricostruzioni, l'uomo, appena entrato, ha scagliato un vaso contro l'altare. A seguire, brandendo una lunga candela di resina come clava, si è accanito contro il resto della chiesa. Ovviamente, è stata sporta denuncia. Sul posto, è intervenuta anche la polizia scientifica. I danni, stando ai primi calcoli, ammontano a una cifra compresa fra i 30 e i 50mila franchi.

«Al momento le attività sono sospese - continua Martini - ora chiameremo un'impresa per fare le pulizie e ripartire. La nostra speranza e volontà sarebbe ricominciare già domani».

Nel frattempo la diocesi fa sapere d'essere in contatto con le forze dell'ordine e di avere attivato l'assicurazione.

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