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La «foto di famiglia dal Canton Ticino» fa discutere

È stato portato sotto la luce dei riflettori uno scatto in cui il leader della Lega Matteo Salvini è al fianco del ticinese Roger Etter
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La «foto di famiglia dal Canton Ticino» fa discutere
È stato portato sotto la luce dei riflettori uno scatto in cui il leader della Lega Matteo Salvini è al fianco del ticinese Roger Etter
LUINO - In Italia sta facendo molto discutere una foto pubblicata dal vicesindaco di Luino, risalente a qualche mese fa. Nello scatto, con lo stesso Alessandro Casali, è possibile vedere il leader della Lega Matteo Salvini - a quel tempo ...

LUINO - In Italia sta facendo molto discutere una foto pubblicata dal vicesindaco di Luino, risalente a qualche mese fa. Nello scatto, con lo stesso Alessandro Casali, è possibile vedere il leader della Lega Matteo Salvini - a quel tempo ancora ministro dell’Interno e vice premier - e il ticinese Roger Etter. L'immagine è stata postata il 2 settembre 2018.

Il sito di La Repubblica, nel rendere pubblica la «foto di famiglia dal Canton Ticino», ha evocato «una combinazione del neosovranismo verde-nero: Lega, estrema destra e il link con la Russia».

Roger Etter viene descritto come «un neonazista svizzero - vicino ad ambienti russi - pregiudicato per tentato omicidio». L’ex membro dell’Udc era stato riconosciuto responsabile di aver sparato in testa a un imprenditore per motivi economici nel 2003 e fu condannato a 11 anni di prigione.

Una volta scontata la pena, l'oggi 59enne è tornato alla ribalta come vice presidente dell’associazione “Fratria”. Proprio quest’ultima a giugno scorso ha organizzato una conferenza a Lugano con Aleksandr Dugin, «filosofo postnazista, amico e consigliere di Putin». Ma in Italia contemporaneamente stava scoppiando il caso Russiagate che ha coinvolto la Lega. Da quel momento i legami di Salvini con la Russia sono sotto la lente di ingrandimento.

L'articolo di La Repubblica non ha lasciato indifferente Etter, che su Facebook ha scritto: «L’isterismo dei sinistri sinistri pennivendoli mi lascia indifferente. L’unico stupore è che quel che fu una testata leggibile, la Repubblica, si lasci imboccare dai soliti noti macchia carta ticinesi. Certo che devo dare un gran fastidio ad certi notabili alias microcefali del Ticino. (!)».

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