È caccia al trafficante di cuccioli: «Un terzo morti nel viaggio»
Scoperto un contrabbando di animali da Varese al Ticino
LUGANO/VARESE - Messi in gabbia appena nati, trasportati per migliaia di Km nel bagagliaio di un’auto dove «uno su tre non sopravvive al viaggio». Altri muoiono in Ticino, tra le braccia degli acquirenti stupefatti. Un traffico illecito di cuccioli dall’Est Europa alla Svizzera italiana è stato scoperto dalla Protezione animali di Varese.
Indagini in corso - Oltre confine gli accertamenti dell’Enpa - Ente nazionale protezione animali - hanno permesso di individuare un trafficante di cuccioli che si occuperebbe di importare in Ticino «decine di esemplari», rivela a tio.ch/20minuti il commissario dell’Enpa Varese Sergio Sellitto. «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e stiamo raccogliendo altri elementi, per capire l’eventuale coinvolgimento di negozi nel traffico» aggiunge Sellitto.
Il business - Il trafficante, residente nel Varesotto e dedito al business «da diversi anni», si rifornirebbe direttamente nei paesi dell'Est facendo di persona da spallone con il Ticino. Le indagini sono ancora in corso, ma non si tratterebbe di un caso isolato. Centinaia di animali domestici, allevati abusivamente nell'Est Europa, sono trasportati ogni mese in modo clandestino in Italia e rivenduti con la complicità di alcuni negozi (anche) nella fascia di confine, a prezzi «notevolmente ribassati ma comunque dieci volte superiori a quelli che vigono nell’Est» spiega Marco Marelli di Enpa Como. Il tutto «aggirando ogni tipo di controllo». E all’insaputa degli acquirenti finali.
Negozi sospetti - Di questi, molti sono ticinesi. «La differenza di prezzi spinge molti a recarsi oltre confine per acquistare i cuccioli» conferma Emanuele Besomi della Protezione animali di Bellinzona (Spab). E da oltre confine avvertono: denunce per irregolarità e traffici con l’Est sono pendenti su tre negozi nel Comasco. Uno a Faloppio, un altro a Erba, un terzo a Merone. «Siamo in attesa dell’esito delle indagini ma sono già avvenuti dei sequestri di cuccioli che lasciano poco spazio ai dubbi» precisa Marelli. Anche nel Varesotto un negozio di Gorla Minore e uno di Gornate Olona sono stati oggetto di recenti provvedimenti.
«È un pericolo» - «Siamo a conoscenza di casi di persone che hanno avuto seri problemi, spendendo anche migliaia e migliaia di franchi per curare l’animale, spesso senza riuscire a salvarlo». Besomi avverte: un cucciolo importato illegalmente in Ticino, senza documenti e le dovute vaccinazioni, «è un rischio» non solo per eventuali sanzioni dalle Guardie di confine e dal Veterinario cantonale. «C'è il pericolo di diffondere malattie come la rabbia, mortali per l'uomo». Attenti quindi: «Se un negozio ha solo cuccioli senza madre, magari di 4 o 5 razze diverse, è da guardare con sospetto».



