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CANTONE/ VALLESEEcco la giovane ticinese che ‘blocca’ i pedofili

07.10.14 - 18:00
Da aprile la 27enne Lisa Ancona è consulente allo sportello ‘Dis no’ di Monthey, una primizia a livello svizzero: "Vogliamo fermare chi sente strane pulsioni prima che passi all’atto"
Ecco la giovane ticinese che ‘blocca’ i pedofili
Da aprile la 27enne Lisa Ancona è consulente allo sportello ‘Dis no’ di Monthey, una primizia a livello svizzero: "Vogliamo fermare chi sente strane pulsioni prima che passi all’atto"

MONTHEY – Uno sportello per chi sente di avere pulsioni sessuali verso i bambini e può ancora essere fermato prima di commettere l’irreparabile. Si chiama ‘Dis no’, lo hanno aperto a Monthey, in Vallese, a inizio aprile. Ed è una vera primizia a livello svizzero, considerando che il servizio è stato attivato da zero. Al fronte, come consulente, c’è pure una ticinese, la 27enne Lisa Ancona di Lugano, che a 6 mesi dall’inaugurazione del progetto fa un primo bilancio. “Da noi finora si sono rivolte una quarantina di persone  – spiega –, 6 di queste avevano pensieri sessuali legati ai bambini. Possono non sembrare tante, ma in realtà non è così. Simili servizi ci mettono sempre un po’ a decollare, è comprensibile, ci sono ancora tanti timori”.

Per esempio?
C’è chi, non conoscendo cosa facciamo, teme di essere magari denunciato. Altri hanno paura di essere giudicati. Non è evidente.

Allora diciamolo: cosa fate?
Non offriamo una terapia, questo deve essere chiaro. La gente può chiamarci, può scriverci delle email oppure venire direttamente a trovarci. Ci rivolgiamo a tutte quelle persone che iniziano a sentire strane pulsioni verso i bambini. Vogliamo aiutarle, fermarle, prima che passino all’atto. Si fa qualche seduta per fare il punto della situazione, per capire. In seguito cerchiamo di mettere in contatto il potenziale pedofilo con la nostra rete di specialisti, a seconda del suo caso specifico.  

Già, ogni caso è diverso. Qual è il problema con cui è maggiormente confrontato chi si occupa di prevenzione alla pedofilia?
Personalmente noto che c’è parecchio consumo di pedopornografia su internet. E a farvi ricorso sono persone di ogni classe sociale e di ogni età. Anziani, adulti, ma anche giovani che stanno uscendo dall’adolescenza. È proprio in quella fase della vita che spesso ci si accorge di avere qualcosa che non va.   

Il vostro è un progetto unico in Svizzera.
Nel senso che per la prima volta si è deciso di aprire uno sportello apposito da zero, copriamo tutta l’area romanda. Nel canton Turgovia, ad esempio, c’è da tempo una struttura di prevenzione, ma nata all’interno di una clinica già esistente. In Ticino, invece, è il Servizio psico sociale cantonale a occuparsi di queste situazioni, non c’è uno sportello specifico. 

Parliamo di cifre. In Svizzera nel 2012 ci sono state 1203 denunce per atti sessuali su fanciulli, mentre le condanne sono state 270.
E bisogna calcolare che, secondo le stime, solo il 10% dei casi è noto alle autorità. Quella della pedofilia, purtroppo, è una piaga su cui bisogna ancora lavorare molto. Chi si trova ad avere pulsioni troppo spesso non sa a chi rivolgersi o come orientarsi. Avere un servizio a disposizione di queste persone è fondamentale. Fosse anche solo per salvare l’integrità di un solo bambino. 

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