Lupo ad Artore: «Apprezzamento per le misure, ma la gestione resta una sfida aperta»

Rafforzato il monitoraggio, ma i leghisti bellinzonesi reclamano risposte anche per le zone di montagna.
Rafforzato il monitoraggio, ma i leghisti bellinzonesi reclamano risposte anche per le zone di montagna.
BELLINZONA - La sezione di Bellinzona della Lega dei Ticinesi accoglie con favore le misure annunciate dall’Ufficio della caccia e della pesca del Cantone dopo il recente episodio di predazione ad Artore. «Il rafforzamento del monitoraggio e le ronde dei guardiacaccia con proiettili di gomma - si legge nella nota inviata alla stampa - rappresentano risposte concrete alle legittime preoccupazioni della popolazione. Già a maggio il consigliere comunale Manuel Donati aveva sollevato la questione tramite un’interrogazione, chiedendo al Municipio se esistesse una strategia comunale per affrontare simili situazioni».
Pur apprezzando la rapidità dell’intervento, i leghisti bellinzonesi ritengono che «il problema resti aperto. L’efficienza dimostrata a Bellinzona, centro urbano del fondovalle, raramente si riscontra nelle zone di montagna, dove agricoltori e alpeggiatori convivono da anni con il lupo senza risposte altrettanto tempestive».
La presenza del lupo «è un tema che riguarda l’intero Cantone. Non si tratta solo di valli o aree periferiche, ma dell’equilibrio tra fauna e attività umane in tutte le regioni, pianura inclusa. Esprimiamo solidarietà a chi subisce da tempo le conseguenze delle predazioni: agricoltori, allevatori e famiglie che vedono messo a rischio il proprio lavoro e le tradizioni locali. Le chiusure silenziose delle aziende agricole hanno effetti reali sul territorio e sulle persone».
E ancora: «Ringraziamo il Dipartimento del Territorio, ma rivolgiamo un appello: serve un deciso cambio di rotta. È urgente dotarsi di una strategia di gestione del lupo efficace, omogenea e solidale, che garantisca sicurezza e protezione a tutte le regioni del Cantone, senza eccezioni».





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