Cerca e trova immobili
CANTONE

Docenti e supplenze: «Siamo preoccupati»

Il nuovo regolamento, entrato in vigore il primo gennaio, solleva alcune problematiche legate alla conversione in incarico.
TiPress
Fonte RED
Docenti e supplenze: «Siamo preoccupati»
Il nuovo regolamento, entrato in vigore il primo gennaio, solleva alcune problematiche legate alla conversione in incarico.

BELLINZONA - Il nuovo regolamento sulle supplenze, entrato in vigore il primo di gennaio, ha fatto storcere il naso a qualcuno. Un gruppo di quasi una ventina di docenti supplenti, accompagnati dal sindacalista VPOD Edoardo Cappelletti, ha inviato una lettera aperta al Consiglio di Stato per esprimere il loro disappunto per la nuova norma.

Ma vediamo cosa è cambiato nello specifico. «È stata eliminata la conversione delle supplenze in incarico dalla 17a settimana», spiega il sindacato. «Coloro che hanno svolto una supplenza dall’inizio dell’anno scolastico fino al 31 dicembre 2024 non potranno così vedere stabilizzato il proprio rapporto d’impiego, seppure avrebbero raggiunto la soglia delle 17 settimane già agli inizi del 2025».

E la lettera? «Teniamo infatti ad esprimere la nostra preoccupazione, delusione e frustrazione per le improvvise conseguenze che questa revisione avrebbe per chi – come noi – ha effettuato già dagli inizi dell’anno scolastico sino alla fine del 2024 una supplenza che si è protratta durante il 2025», scrivono il gruppo di una ventina di docenti.

«Abbiamo cominciato a svolgere questi periodi di supplenza confidando che, una volta raggiunta la soglia delle 17 settimane prevista dal Regolamento conosciuto e applicabile al momento dell’assunzione, il nostro rapporto di impiego si sarebbe finalmente trasformato in un incarico».

La soglia delle 17 settimane non è quindi un dettaglio. «Su questa prospettiva molti di noi sono stati oltretutto personalmente rassicurati in sede d’assunzione e/o nel corso del rapporto di lavoro, portandoci così a condizionare i nostri percorsi professionali e sovente a scegliere le supplenze a discapito di altre opportunità professionali».

Ora, «in contrasto con le aspettative legittimamente maturate, abbiamo visto repentinamente sfumare una stabilizzazione dell’impiego alla quale credevamo di avere diritto agli inizi del 2025. Del resto, non manchiamo di rilevare che questo fatto ci è stato comunicato soltanto nel mese di gennaio».

«Questa modifica regolamentare, nella sua gravosa repentinità, ha purtroppo fortemente alimentato la nostra condizione di precarietà e di incertezza. Per motivi di equità e di buona fede, riteniamo corretto e doveroso trovare una soluzione almeno per coloro che si trovano nella nostra situazione», conclude la lettera.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE