Oggi caos alle casse della sezione alimentari. «Le nostre email di protesta alla direzione rimaste senza risposta». «Mendrisiotto escluso».
BALERNA - Un bambino, quando esce, si gira e saluta con la mano: «Ciao, Manor». Al Centro Breggia c’era un via vai maggiore al solito in questo assolato sabato mattina. Alcuni sono qui per abitudine, altri per questione sentimentale, altri ancora per usufruire degli sconti decisi da Manor. Non è una giornata come le altre e non può esserlo, visto che fra poche ore la catena di grandi magazzini saluterà il centro dopo quasi cinquant’anni. Al momento oltre cinquemila metri quadrati resteranno vuoti, ci sono però diversi negozi, dall’agenzia viaggi al parrucchiere, dal centro estetico alle boutiques di vestiti, che restano.
«L’incertezza. Sì, siamo preoccupati» - Anche per loro da lunedì sarà tutto diverso. Tra i commercianti c’è una comprensibile preoccupazione mista all’incertezza per il futuro. In molti, realisticamente, hanno messo in conto un calo di introiti almeno per un periodo.
«Non sapremo cosa ci riserverà il futuro, attendiamo di capire chi verrà negli spazi attualmente occupati da Manor», ci dice una commessa di Rinascimento, che osserva come per ora clienti ce ne siano, mentre dalla prossima settimana «si vedrà». Al Bar Cerutti, rimasto l’unico dopo la chiusura già avvenuta del Rendez Vous, quasi tutti tavoli sono occupati e la cameriera in servizio ha poco tempo di conversare. «Non sappiamo nulla di quel che accadrà, certo che siamo in ansia», ci dice, tra un caffè e l’altro. E alla domanda se crede che il gerente prenderebbe in considerazione di andare via, alza e spalle e replica «prima o poi riapriranno, no?».
«Dispiaciuta per le commesse di Manor, alcune piangono» - I responsabili dei commerci che restano hanno chiesto alla direzione informazioni su chi arriverà dopo Manor, senza ottenere risposte, come ci spiega Nicla del centro estetico Seta Beauty. «Pensiamo che loro già sappiano qualcosa ma che sino all’ultimo non si sbilancino». La clientela è composta sia da affezionati che si presentano indipendentemente dalla presenza di altri negozi sia da persone che, tra una commissione e l’altra, decidono di dedicare un po’ di tempo a sé stessi. Sappiamo che questi ultimi, almeno per un po’, mancheranno e ci auguriamo di rimanere a galla. I nostri clienti ci chiedono se restiamo, li rassicuriamo», osserva, esprimendo poi dispiacere per il destino di chi lavora da Manor. «Diverse ragazze venivano da noi in pausa pranzo, alcune non sanno ancora cosa sarà del loro futuro e, avendo una certa età, temono di aver problemi a trovare un altro lavoro, altre ancora piangono». In questi giorni, complici gli sconti, c’è più pubblico. «Ma da lunedì sarà strano vedere tutto chiuso…».
«Non chiudiamo ma molti non lo sanno» - «Noi, però, saremo ancora aperti e non tutti lo hanno capito. Lo diciamo a chiunque venga», fa notare una commessa di Oakley, dove ci sono sconti del 50%, che non sono dovuti al maggior affollamento di questi giorni bensì alla consueta strategia commerciale post natalizia. Si attende dei mesi difficili, soprattutto per la convinzione di molti, che ci viene riportata anche da altri commercianti, che l’intero Centro chiuda i battenti. «Certo, non si può negare che questo centro ruotasse attorno a Manor…», ammette.
Da Lidl bocche cucite - Con la chiusura della sezione alimentare della Manor, Lidl, presente dal 2019, può sicuramente trarre un vantaggio. Nessuno tra i commessi parla, rimandano all’ufficio comunicazione. Tra gli scaffali non si notano né scontistiche particolari né un affollamento superiore al solito. «Volevamo andare alla Manor, ma c’era davvero troppa gente, con lunghe attese alle casse. Abbiamo quindi deciso di rinunciare alla spesa e siamo venuti qui», ci dice una coppia, intenta a scegliere la frutta.
Caos alle casse e email di protesta - In effetti, nella zona alimentari della Manor ci sono molte persone, tante in attesa alle casse. «Stiamo aspettando da venti minuti», racconta una famiglia, che ha con sé vari cestini pieni di merce. Non tutti hanno la pazienza di aspettare. «Adesso valuto, se c’è troppo caos, me ne vado», dice sconsolata una signora, che contesta la decisione di applicare sconto proprio l’ultimo giorno. Su molti prodotti c’è infatti il 50% e tantissimi acquirenti hanno scelto di approfittarne.
La maggior parte dei presenti veniva spesso alla Manor. «Lo scriva, è un errore chiudere», esclama decisa uno dei membri della famiglia in fila per pagare. «Da lunedì in poi, faremo spesa alla Coop o alla Migros», aggiunge una donna che è con lei. La chiusura non trova d’accordo tanti habitué, perché «la clientela c’era, non solamente oggi. Se non riuscivano a ottenere i profitti desiderati è un altro discorso. Guardi, so di persone che hanno mandato email di protesta alla direzione di Manor, senza ottenere risposta», aggiunge la signora indecisa se proseguire o meno gli acquisti.
«Il Mendrisiotto escluso da Manor» - Anche negli altri reparti si respira uno strano clima di tristezza. «Venivo spesso, non so se lo farò ancora coi nuovi negozi», spiega un’anziana al reparto vestiti. Il Mendrisiotto non avrà più punti Manor e chi vorrà acquistare al grande magazzino dovrà recarsi a Lugano, che per diverse persone è però poco pratico. «Io venivo perché qui trovavo alcuni prodotti ricercati di buona qualità con cui mi trovavo bene e, come abitante del Mendrisiotto, mi sento esclusa da Manor», racconta una donna, che fa shopping col marito ed è venuta perché non voleva mancare all’ultimo giorno del centro dove si recava spesso.
C’è anche chi è fiducioso - Nonostante la preoccupazione, alcuni commercianti non si abbattono e guardano al futuro con positività. «Ci saranno più parcheggi vuoti e la gente sarà incentivata a venire», ci dice un commesso di MobileZone. «Siamo molto ottimisti perché abbiamo i nostri clienti riteniamo che il centro stia lavorando ottimamente per riempire gli spazi che resteranno vuoti. Cambierà poco anche per l’agenzia di viaggi Tour and Tour. «La nostra è un’attività con una clientela totalmente diversa rispetto alla Manor», commenta Anna, a cui mancherà però potervi trascorrere le pause alla Manor.
Se la catena di grandi magazzini è ormai legata alla storia del centro, c’è chi è qui da ancor più tempo, come la Tabaccheria all’entrata. «Viviamo un clima di attesa, tra chi è positivo e chi meno, ma siamo fiduciosi che dopo un periodo di transizione e di cambiamento gli affari torneranno ad andare bene», è certa l’esperta Cinzia Canavesi. «La dirigenza del centro ci è stata vicina con le informazioni richieste. Siamo dispiaciuti per l’addio di Manor, che aveva molti prodotti di qualità, poiché ritengo che più servizi ci siano, meglio è per la clientela». È consapevole che alcuni clienti se ne andranno e altri arriveranno, come spesso accade nel mondo del commercio, e stima un giro d’affari in discesa per alcuni mesi.