Canzoni, gag divertenti su sesso, bigamia e prostituzione, momenti di riflessione. Due ore di spettacolo al Palazzo dei Congressi
LUGANO - Una fan che sale sul palco e balla con Pupo. Le ammiratrici russe e ucraine che lasciano la platea per cantare accanto a lui “Gelato al cioccolato”. Gag divertenti sulle prostitute, sulla sua dipendenza dal sesso, sulla bigamia, momenti di riflessione profonda sull’Alzheimer e l’indifferenza. C’è stato di tutto domenica sera al Palazzo dei Congressi per le due ore di spettacolo di Pupo. Un lungo viaggio di trent’anni di canzoni, in cui il cantante toscano ha ripercorso i momenti musicali più importanti della sua carriera intervallati da momenti di racconti che hanno suscitato l’ilarità del pubblico, a dimostrazione che Pupo non è solo un cantante ma un perfetto intrattenitore forgiato da anni di televisione.
Era stato a Lugano solamente un anno fa. “Vi riconosco tutti in prima fila. Ho conosciuto tante persone nella mia vita, ma le più importanti siete voi” ha detto prima di iniziare con Lo devo solo a te, brano di ringraziamento rivolto al suo zoccolo duro di affezionati. Tanto quanto basta per far salire sul palco una fan ticinese che gli ha portato dei fiori ed è rimasta con lui cantando e ballando. “Non ho mai voluto fare questo mestiere per diventare ricco e famoso. Ho iniziato a cantare solo per le donne. Ho un’ossessione per il sesso” ha raccontato il cantante, mentre dal pubblico qualcuno ha urlato “E non sei l’unico”. Un’ossessione iniziata da giovane, quando col suo migliore amico andava sulla statale 69, a Firenze dove c’erano le prostitute. “Le guardavamo ammirati, io ero considerato piccolo e brutto. Ero tremendamente incazzato perché non mi voleva nessuno. Mi innamoravo ogni giorno. Per ogni donna ho composto una canzone, e con la fama sono diventato improvvisamente bellissimo e altissimo”. E arrivano le note di “Cosa farai”, “La Notte”, “Lidia a Mosca” storia di una ragazza conosciuta in Russia. “Era bellissima, ci siamo innamorati subito, tornato in Italia scrissi subito la canzone e la feci sentire a mia moglie. Un giorno chiamò dalla Russia Lidia e mia moglie mi scaraventò il telefono in testa”.
Santa donna, la moglie, ma anche la sua compagna. Con la prima sta da 50 anni, con la seconda da 35. “Andiamo tutti d’accordo, non ci sono gelosie, ma non è facile, è dura, raddoppiano le spese, i problemi, e poi a una certa età non ce la fai neanche più”. È la volta di “Bravo”, “Non mi arrendevo mai”, “Indifferenza”, “Tu vincerai”, “L’azzardo di Eva”, “I colori della tua mente”. Canzoni meno conosciute che lo portano sul terreno della riflessione, come quello della dipendenza dal gioco d’azzardo ereditata da suo padre. “Se pensate di eliminare i problemi con il casinò e le slot machine vi sbagliate alla grande, i problemi si raddoppiano. Io sono la prova vivente che se ne può uscire”. E poi il tema dell'Alzheimer che ha colpito sua madre, mostrata in un video dove il cantante duetta con lei in clinica sulle note della celebre "Mamma".
Si va verso il finale con i grandi classici, la sanremese “Un amore grande”, “Firenze Santa Maria Novella”, "Su di noi", l’omaggio ai Ricchi e Poveri con “Sarà perché ti amo” canzone di cui è autore, e l’inevitabile “Gelato al cioccolato” mentre alle sue spalle appare una foto di Malgioglio (co-autore della canzone) che mangia un gelato. Scontata la battuta: “Come lo lecca lui, non lo lecca nessuno”. Un gran finale in cui chiama sul palco una trentina di ammiratrici per cantare insieme il suo cavallo di battaglia. Non solo ticinesi, ma anche russe e ucraine. Potenza della lirica dove ogni dramma è un falso, cantava Lucio Dalla, ma qui è in grado di unire in un solo coro nazioni e generazioni diverse.