Cerca e trova immobili
ALTA VALLEMAGGIA

Il retroscena: Amherd a terra, non c'erano elicotteri liberi

La presidentessa della Confederazione era venuta in Ticino per vedere dal vivo i disastri in Lavizzara e Bavona. Non è stata accontentata.
Foto di Davide Giordano
Il retroscena: Amherd a terra, non c'erano elicotteri liberi
La presidentessa della Confederazione era venuta in Ticino per vedere dal vivo i disastri in Lavizzara e Bavona. Non è stata accontentata.
ALTA VALLEMAGGIA - Voleva vedere la catastrofe in Lavizzara e Bavona in prima persona. Ma Viola Amherd non ha potuto fare il giro in elicottero lunedì primo luglio quando si è recata al ponte di Visletto (Cevio) crollato in seguito al maltempo dell...

ALTA VALLEMAGGIA - Voleva vedere la catastrofe in Lavizzara e Bavona in prima persona. Ma Viola Amherd non ha potuto fare il giro in elicottero lunedì primo luglio quando si è recata al ponte di Visletto (Cevio) crollato in seguito al maltempo della notte tra il 29 e il 30 giugno. Assieme alla presidentessa della Confederazione è rimasto "a piedi" anche il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta. I motivi? Soprattutto burocratici, procedurali e organizzativi. 

Elicotteri tutti occupati – Da una parte le priorità dell'esercito, impegnato con gli elicotteri su vari fronti, non hanno permesso ai due politici di fare il giro di perlustrazione sopra la Bavona e la Lavizzara disastrate. Dall'altra lo Stato maggiore regionale di condotta avrebbe comunicato che in quel momento non c'erano a disposizione (altri) elicotteri liberi. La situazione ha destato imbarazzo tra i presenti e tra la popolazione.

Obiettivo mancato – Insomma, se la giornata aveva lo scopo di mostrare ai due politici la condizione pietosa in cui versava l'Alta Vallemaggia, l'obiettivo non è stato centrato. La stessa Amherd aveva dichiarato di essere venuta in Ticino per vedere con i propri occhi la catastrofe. Si è dovuta limitare a guardare il ponte di Visletto e qualche immagine su un tablet.

«Voli impegnati in altro» – Interpellato da tio.ch, Patrick Cruchon del Servizio comunicazione, media e prevenzione della Polizia cantonale contestualizza. «Per quanto riguarda i voli privati, confermiamo che erano già tutti impegnati nelle opere di aiuto alla popolazione e a opere di ripristino del territorio. Quello era il lunedì seguente i violenti temporali».

La reazione del vallerano: «Non siamo stati in grado» – Quel giorno a Cevio c'era anche il granconsigliere Fiorenzo Dadò. Uno che la Vallemaggia ce l'ha nel cuore. Chiamato in causa da tio.ch la sua reazione è seccata: «Per noi della valle era fondamentale la visita sul posto delle autorità politiche federali e cantonali. Avevamo qui la presidentessa Amherd e il presidente Vitta. Ci tenevano a vedere la catastrofe coi loro occhi. E noi non siamo stati in grado di mostrargliela».

«Ho mostrato le foto alla signora Amherd col telefonino» – Tutta la popolazione avrebbe voluto quel volo, anche i due sindaci colpiti. Dadò è indignato: «Mezzoretta si poteva trovare. Niente da fare. Alla fine sono stato io stesso col mio telefonino a mostrare qualche foto alla signora Amherd. Parlano di urgenze. Con tutto il rispetto per gli animali qualche ora più tardi hanno impiegato un elicottero per salvare un gatto in Bavona. E allora si poteva trovare il tempo anche per la presidentessa della Confederazione».

Morti e dispersi: la situazione
Cinque i morti accertati dopo la catastrofe. Ancora tre i dispersi. A mancare all'appello sono un giovane residente nelle Terre di Pedemonte che aveva trascorso la serata in Lavizzara, un uomo di Basilea Campagna che verosimilmente si trovava a Prato Sornico con la compagna e infine una donna locarnese che quella notte si trovava in Bavona col marito. Negli ultimi due casi citati i "coniugi" dei rispettivi dispersi sono già stati ritrovati, entrambi nel fiume nei pressi di Riveo, purtroppo deceduti.
Potrebbero esserci altri dispersi non ancora annunciati? «Al momento – spiega un portavoce dell'Ufficio stampa della Polizia cantonale – le persone disperse, in base agli avvisi di scomparsa formalizzati e alle verifiche effettuate, sono tre e da parte nostra non forniamo ulteriori dettagli fino al loro ritrovamento. Difficile dire se ve ne saranno altre. Questo tenendo conto della vocazione turistica della valle e della possibile presenza di turisti a noi sconosciuti e che non hanno quindi potuto essere censiti».

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE