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CANTONE«Uffici regionali di collocamento, qualcosa non funziona»

17.12.23 - 10:27
Un'interrogazione agli Stati di Tiziano Galeazzi (UDC) per esaminare i tanti problemi di una realtà così complessa.
Ti-Press
Fonte Comunicato
«Uffici regionali di collocamento, qualcosa non funziona»
Un'interrogazione agli Stati di Tiziano Galeazzi (UDC) per esaminare i tanti problemi di una realtà così complessa.

Passano gli anni ma nulla, o poco, sembra cambiare. L’universo degli uffici regionali di collocamento, dal maggio del 2018 «ovvero dalla mia interrogazione sul tema fino ad oggi, mostrano sempre dei problemi. Non solo all’interno delle strutture URC ma, fatto grave, da coloro che si appoggiano a questi uffici di collocamento dopo essersi trovati in difficoltà con la perdita del proprio posto di lavoro». A dirlo è TIziano Galeazzi, (granconsigliere Udc), primo firmatario di una nuova interrogazione, che sottolinea come i cittadini confidino nell’aiuto cantonale per uscire da una situazione personale difficile in ambito lavorativo, senza però avere un adeguato trattamento.

Motivo per cui «da oltre un anno mi sono limitato ad osservare e ad ascoltare. Troppi racconti da svariati luoghi del Ticino, confluiscono tutti nella stessa direzione. Non solo la poca “ospitalità” in diversi URC nei confronti di persone in uno stato d’animo fragile, ma anche nell’inadeguatezza inerente i programmi occupazionali tanto quanto i corsi di sostegno al collocamento», spiega Galeazzi.

E gli esempi non mancano «Persone vicine alla pensione che vengono spinte a fare corsi di svariate settimane, cosi come coloro che vengono dirottati in programmi occupazionali presso strutture, non tanto per migliorare le proprie competenze o acquisirne di nuove, ma piuttosto per colmare manodopera necessaria, ovviamente pagata dalla disoccupazione e quindi da tutti i contribuenti di questo Cantone», argomenta Galeazzi.

Fondamentalmente gli URC «hanno uno scopo principale e cioè di ricollocare nel limite del possibile più disoccupati possibili nel minor tempo a disposizione».

Ecco dunque cosa i firmatari dell’interrogazione chiedono al Consiglio di Stato:

Personale URC:

1. Quanti consulenti URC (dai capiufficio ai capigruppo fino al funzionario) di tutti i settori, compreso il team aziende sono persone che provengono da un passato lavorativo nell’economia privata? (in percentuale sul totale).

2. Quanti sono coloro che hanno un trascorso (breve o lungo) nell’Amministrazione pubblica? (in percentuale sul totale)

3. Tutti coloro che lavorano negli URC hanno avuto una formazione specifica per lavorare al fronte con l’utenza? Se si, che tipo di formazione, Se no, perché.

4. Perché si leggono anche pubblicamente lamentele da parte delle e degli utenti che vengono trattati in modo poco professionale e alcune volte in modo arrogante? Non sarebbe il caso di fare un’analisi interna sulla preparazione e sulla predisposizione di alcuni funzionari verso terze persone?

5. Risulta che vi siano alcuni obiettivi primari per misurare (qualificare) colei e colui che lavorano negli URC e sono:

A) incrementare il numero di utenti nei corsi di sostegno al collocamento, più precisamente al corso Tecniche e Ricerche di impiego 

B) incrementare il numero di utenti nei POT (programmi occupazionali)

C) incrementare le sanzioni agli utenti

Al Governo risultano questi obiettivi? Se si, non sembrano obiettivi che vanno al di fuori del vero scopo di un URC che è l’inserimento nel mondo lavorativo di una persona?

Sulle sanzioni: non sembra al Governo che gli URC non abbiano il compito di polizia ma piuttosto di aiutare a ritrovare fiducia in sé stessi a motivare le persone (utenti) e aiutar loro a trovare un lavoro?

6. Come vengono gestite quel paio o forse più di situazioni dove marito e moglie sono impiegati negli stessi uffici URC dal profilo delle qualifiche/misurazioni oltre che la differenza di posizione gerarchica in rapporto poi all’equità di trattamento nei confronti delle altre e altri colleghi?

Team aziende:

7. Quanti operatori a livello cantonale vi sono in questo team e come sono suddivisi geograficamente?

8. Quante ore settimanali trascorrono in lavoro di ufficio (sede) e quante fuori tra le aziende? (in termini di ore effettive su base settimanale e annuale)

9. Come sono organizzati? Suddivisi in settori economici specifici o tutti fanno tutto?

10. Quali obiettivi concreti hanno (elenco obiettivi) e con quali parametri vengono valutati/misurati questi funzionari?

11. Elencare i successi ottenuti in termini di assunzioni dirette fatte da questo team nelle aziende ticinesi. (numero persone proposte e numero persone assunte in % in un anno. Elencare gli ultimi 5 anni (chiaramente tenendo presente che nei due anni di pandemia, le attività e i contatti personali son stati sicuramente ridotti o annullati)

POT programmi occupazionali:

12. In questi programmi passano tutti gli utenti oppure solo alcuni selezionati?  

13. A cosa servono questi programmi occupazionali? L’invio degli utenti è parte degli obiettivi dei consulenti URC? Se si, i consulenti vengono misurati/valutati anche con questi dati?

14. Risulta vero che molti di questi programmi sono orientati più ad agevolare queste associazioni (manodopera) piuttosto che al diretto interessato nel riqualificarsi? (utente)

Guadagno intermedio e/o disoccupati di lunga durata:

16. Brevemente spiegare come funziona e pure con gli over55.

Incentivo over50:

17. Come procede e se ancora è attuale oppure spiegare come mai non se ne sente più parlare nelle aziende.

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